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"La dignità vale mille ministeri". L'addio di Salvini al Viminale

Il leader della Lega saluta i collaboratori e il personale del dicastero: "Questo non è un addio, torneremo a votare"

"La dignità vale mille ministeri". L'addio di Salvini al Viminale

Il nuovo esecutivo ancora non c'è ma il ministro dell'Interno Matteo Salvini questa mattina ha salutato il personale del Viminale e i più stretti collaboratori dell'ufficio di gabinetto. Alla presenza dei vertici dell'Amministrazione, Salvini ha ringraziato tutti - viene riferito da fonti - per la collaborazione e l'alta professionalità "dimostrata in questi 14 mesi di lavoro" che hanno prodotto "grandi risultati" a differenza di altri dicasteri dove gli esponenti della Lega "continuavano a dirmi che tutto era ormai fermo".

Poi Salvini ha confermato che quello di oggi "non è un addio", auspicando un rapido ritorno al governo "perché prima o poi potremo votare". Il giudizio sul governo Pd-M5s che si avvicina è tranchant: "È figlio di un ribaltone, in qualsiasi paese al mondo si sarebbe andato a elezioni e mi venite a parlare delle presidenze delle commissioni...". Il riferimento è alle commissioni parlamentari e all'ipotesi di dimissioni dei leghisti. "La dignità vale mille ministeri", ha poi replicato Salvini, con t-shirt scura e cappellino della Guardia Costiera, alla domanda se è pentito di aver aperto la crisi di governo. "Quando non ti fanno fare più niente... Perché è evidente che a palazzo Chigi era tutto bloccato, guarda caso era già pianificata la sostituzione".

E ancora: "La cosa più significativa oggi è stata la dichiarazione del commissario europeo Oettinger: 'ricompenseremo il governo Conte per quello che ha fatto...'.

Più chiaro di così ora non può essere il vero motivo per cui il governo è cambiato".

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