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Sel vuole tenere in vita Marino: "Noi disposti a una verifica"

Marino ha 20 giorni a disposizione per confermare o ritirare le dimissioni. Causi si prepara a convocare una Giunta straordinaria. Ma Sel rompe l'asse col Pd: "Siamo disposti a una verifica"

Sel vuole tenere in vita Marino: "Noi disposti a una verifica"

Le dimissioni sono state protocollate. Quindi, i 20 giorni a disposizione di Ignazio Marino per confermare o ritirare le dimissioni scadranno il 29 ottobre. Il vicesindaco Marco Causi guarda avanti: nei primi giorni della prossima settimana annuncerà la nuova Giunta che traghetterà il Campidoglio alle elezioni e varerà i prossimi interventi per il Giubileo straordinario. "La situazione che si è creata a Roma - spiega Causi - rende difficile una ricomposizione della crisi prima dell’arrivo del commissario prefettizio in Campidoglio". Ma Sel sembrerebbe disposto a tenere in vita Marino. "Noi vogliamo andare avanti con il programma elettorale - scrive Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio, su Facebook - è giusto chiedere al sindaco un cambio di rotta, la verità, il rispetto del mandato. Altrimenti può anche confermare le dimissioni".

All’indomani delle dimissioni Marino entra in Campidoglio dall’ingresso secondario e cerca la normalità di un giorno di lavoro. Ma è l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella a rendere noto che il sindaco ha firmato l’assegno di 19.704 euro, come promesso, per pagare le spese effettuate con la carta di credito del Comune. Come lui stesso ha spiegato ieri, rimarrà in carica ancora venti giorni per svolgere l’attività di ordinaria amministrazione prima dell’arrivo di un commissario nominato dal prefetto. Una rapida lettura dei giornali, la firma di qualche atto e poi in Sala Rossa per le unioni civili. "Sto molto bene. Sto andando a celebrare un matrimonio", sono le poche parole che dice ai giornalisti dopo aver attraversato la piazza protetto da un cordone di forze dell’ordine.

La linea, comunque, resta quella di ieri, secondo cui le dimissioni giungono dopo un logoramento scatenato da chi non voleva più sostenerlo alla guida del Campidoglio. Ma, mentre infiamma il toto-commissario, il Sel rompe l'asse col Pd romano e apre una strada a Marino. "Ora è un sindaco dimissionario, se ha da dire cose le dica in consiglio comunale- spiega Paolo Cento - siamo pronti ad ascoltarlo". Una sorta di lasciapassare per prolungare l'agonia.

"Essendo dimissionario - suggerisce l'esponente del Sel - è in qualche modo più libero di ieri di prendere le sue iniziative politiche perché ha rotto la gabbia del monocolore del Pd".

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