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La diocesi di Roma fa naufragare le primarie "grilline" di Francesco

A vuoto le consultazioni del Papa sul nuovo Vicario

La diocesi di Roma fa naufragare le primarie "grilline" di Francesco

Roma È stato un flop. E per molti si è trattato di un boicottaggio nei confronti di Papa Francesco. All'inizio della Quaresima, il 10 marzo, in un incontro privato con i 36 parroci prefetti di Roma, il Pontefice aveva lanciato una consultazione popolare senza precedenti, invitando preti e l'intero «popolo di Dio» a indicare il nuovo Vicario di Roma; o per lo meno a tracciare un identikit del perfetto vicario che avesse quell'«odore delle pecore» tanto caro a Francesco. Una sorta di primarie che, nell'era della democrazia diretta, potessero far emergere il nome giusto da indicare come successore del cardinale Agostino Vallini, che dopo 9 anni si appresta ora a cedere il passo.

L'iniziativa di Francesco è caduta nel vuoto. E per molti osservatori la colpa non sarebbe da attribuire alla poca volontà di partecipazione dei fedeli, quanto piuttosto a una gestione dei vertici diocesani di totale chiusura. Risultato: le lettere pervenute sarebbero appena una trentina. Nessuna promozione è stata fatta dal Vicariato: né sulla home page del sito vicariatusurbis.org, né tanto meno sui canali ufficiali della diocesi, tra cui Roma Sette. Non si è parlato del sondaggio nemmeno su Avvenire ed è facile così capire perché alla fine le risposte di parroci e fedeli siano state così poche. «C'è la volontà di far cadere nel vuoto le iniziative di Papa Francesco riferiscono al Giornale fonti della Chiesa perché il potere resti ai vertici». Di sicuro dal Vicariato non erano circolate notizie sull'iniziativa in queste tre settimane e ora ci sono solo bocche cucite («vige il segreto pontificio»). L'iniziativa ha avuto poco appeal anche tra i parroci. «Troppo grillina dicono alcuni preti della diocesi di Roma tanto poi a decidere sarà il Papa». La consultazione si è chiusa il mercoledì santo. E le lettere pervenute in Vicariato e custodite in gran segreto dal Cancelliere sono ora state trasferite a casa Santa Marta, per essere visionate da Bergoglio. Si tratta, ancora una volta, dello stile sinodale tanto amato dal Papa. Come quando ha invitato le diocesi di tutto il mondo a raccogliere questionari dai fedeli sul tema della famiglia in vista del sinodo nel 2014. Anche allora cadde tutto nel vuoto.

E come è consuetudine è scattato anche il toto-nomine. In lizza ci sarebbero monsignor Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno dal giugno 2010 ed ex vice gerente (ovvero numero due della diocesi) e l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.

Ma Francesco, come sempre, potrebbe sorprendere tutti.

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