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Dl fisco, l'ira di Confindustria: "Approccio iper repressivo"

Aziende in rivolta per le nuove norme anti evasione: «Si amplia il penale ai fatti economici: preoccupati»

Dl fisco, l'ira di Confindustria: "Approccio iper repressivo"

Il governo litiga su tutto ma trova l'intesa sul carcere agli evasori. Dopo mesi di trattative, Pd e Italia Viva si piegano al diktat giustizialista del M5s: la maggioranza giallorossa trova la quadra sul Dl fiscale. Due emendamenti al provvedimento riducono l'aumento delle pene per i comportamenti non fraudolenti, come la dichiarazione infedele e l'omessa dichiarazione, e rivedono sia la disciplina della confisca per sproporzione, prevista per i reati più gravi, sia la responsabilità amministrativa delle imprese. Gli emendamenti hanno ottenuto l'ok della commissione Finanze della Camera. Norme che però trovano subito l'alt di Confindustria che ribadisce la «profonda preoccupazione per il continuo ampliamento della sfera penale ai fatti economici» riferendosi a un emendamento al Dl Fiscale che estende l'ambito applicativo del decreto 231 ai reati tributari. È un approccio iper repressivo. Non è certamente questo proliferare di interventi penali, volti a criminalizzare il mondo dell'impresa, il modo corretto per combattere l'evasione e far crescere l'economia del Paese».

Nel mirino di Confindustria c'è l'emendamento che riscrive l'articolo 39 del Dl fiscale: «Se da un lato affronta alcune delle criticità che avevamo evidenziato in audizione, dall'altro vanifica questi miglioramenti, estendendo ulteriormente l'ambito applicativo del decreto 231 ai reati tributari. La confisca allargata resta comunque un'anomalia, perché estende misure eccezionali pensate per la criminalità mafiosa a reati di natura completamente diversa e i correttivi apportati vengono completamente annullati dall'intervento in tema di responsabilità», sottolinea l'associazione degli industriali.

Timori che trovano la sponda in Forza Italia. «Sempre più tasse, sempre più manette. Il governo giallorosso, a trazione grillina, conferma la sua assurda ideologia: giustizialismo e criminalizzazione degli imprenditori. Pd e Italia Viva non pervenute. Condividiamo la preoccupazione di Confindustria» commenta Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Duro il commento di Enrico Costa, parlamentare azzurro: «È un accordo ancora una volta forcaiolo, sul quale presenteremo precisi sub emendamenti. Pensare che l'evasione fiscale si combatta aumentando le pene, intercettando, arrestando e invertendo l'onere della prova come nella confisca allargata, è profondamente illusorio e tipico di chi alla soluzione dei problemi preferisce i titoli sui giornali».

Mentre fonti Pd precisano che «l'accordo, siglato anche in base a un parere della commissione giustizia, prevede un'attenuazione delle pene massime e dell'applicazione della confisca allargata nelle ipotesi meno gravi».

Obiettivo dell'emendamento sarebbe non colpire con rigore eccessivo l'occasionale colpevole di delitti non caratterizzati da condotte fraudolente. Per quel che riguarda la confisca per sproporzione è stata limitata ai casi in cui l'evasione fiscale sia «di entità rilevante», cioè «prossima, nella maggior parte delle fattispecie, a quella di centomila euro».

In ogni caso, viene precisato, la confisca per sproporzione è limitata alle persone condannate. Si parla di «sproporzione», viene aggiunto, perché la confisca riguarda «beni o altre utilità di cui il condannato non può giustificare la provenienza» e che hanno un «valore sproporzionato al proprio reddito».

Per quel che riguarda la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, l'obiettivo è estenderla a ogni ipotesi di delitto tributario, «fatti salvi i reati meno gravi, in quanto connotati dall'assenza di condotte fraudolente», cioè la dichiarazione infedele, l'omessa dichiarazione, l'omesso versamento.

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