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"Dobbiamo far fallire il piano del Capitano" I 5s schierati con Grillo

La Casaleggio già sonda gli umori della base. Sui social bombardamento anti Lega

"Dobbiamo far fallire il piano del Capitano" I 5s schierati con Grillo

La decantazione della crisi. Superato lo shock dell'accelerazione improvvisa impressa dal leader della Lega Matteo Salvini alla rottura dell'accordo gialloverde, Luigi Di Maio si appresta a vivere l'inizio della settimana che porterà alla risoluzione del caos di agosto con moderato ottimismo. La sensazione, dalle parti del M5s, è quella di sentirsi finalmente liberi dal giogo della Lega. Uno schema che, a partire dalle elezioni europee, ha tolto fiato, consensi e libertà di manovra a tutto ciò che gravita nell'universo grillino. Così se il Capitano del Carroccio, come riportato ieri dal Giornale, ha cominciato a porsi le prime domande sulla bontà della sua strategia, il capo politico pentastellato è pronto a dare battaglia per dilatare la legislatura il più a lungo possibile. Nel quartier generale la benedizione di Beppe Grillo, arrivata sabato, è stata accolta come il segnale per cominciare una nuova partita. Il match che dovrebbe portare al varo di un governo di scopo, «con il Pd e con chi ci sta» per tagliare i parlamentari, approvare la manovra economica e tentare di depotenziare Salvini. L'orizzonte perfetto per tornare al voto, nelle intenzioni di Di Maio, è maggio 2020. Con tutto il tempo a disposizione per riorganizzare il Movimento, scegliere un candidato premier e presentarsi davanti agli italiani come «la forza responsabile» che ha evitato il bagno di sangue di una campagna elettorale lampo.

«Dobbiamo far fallire il Blitzkrieg di Salvini» è il ragionamento che risuona nelle più alte sfere del grillismo. Ma per bloccare la campagna di agosto del leader leghista c'è bisogno del Pd. Ed è su questo punto che ruotano le riflessioni del capo politico. Al netto dell'intervista di Matteo Renzi al Corriere della Sera, interpretata più come un posizionamento interno nei rapporti di forza tra i dem, lo schema dei contatti tra pentastellati e democratici appare rovesciato rispetto solo a qualche settimana fa. Sono i Cinque Stelle a far pervenire ambasce alla segreteria del Pd. Tanto che nei solerti uffici della Casaleggio Associati si starebbe già testando la reazione della base al varo di un «governo del presidente», quindi benedetto da Mattarella, che veda giocare Pd e M5s nella stessa squadra.

E il bombardamento sui social contro il Capitano è parte decisiva della nuova strategia stellata. Gli account che muovono il consenso del M5s stanno sparando a zero in sincrono come ai vecchi tempi della campagna elettorale per il referendum costituzionale di Renzi. L'hashtag #CitofonareLega lanciato dal Blog delle Stelle sta diventando virale. Fioriscono i meme che prendono in giro la boria di Salvini. Da Fico, a Grillo a Di Battista tutti sembrano marciare compatti, è in ballo la sopravvivenza della creatura. Anche per questo motivo, informa chi lo ha sentito, il Garante è tornato al centro della scena politica. Di Maio su Facebook ha scandito le tappe della reazione del M5s: «Approvare subito il taglio dei parlamentari», poi «ci rivediamo subito in aula per capire chi abbia davvero intenzione di sfiduciare Giuseppe Conte», infine «ci affidiamo alle decisioni del Presidente della Repubblica».

Sperando che il Quirinale faccia naufragare la guerra lampo di Salvini.

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