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La dolce vita di Varoufakis, il marxista al caviale

Il mito del ministro delle Finanze di Atene compromesso dalle foto glamour su "Paris Match". Il campione dell'anti capitalismo sposato con una ricca ereditiera. Pioggia di critiche sui social network

La dolce vita di Varoufakis, il marxista al caviale

Com'è glamour la crisi. Il settimanale francese Paris Match ha pubblicato un patinato servizio fotografico su Yanis Varoufakis, il ministro greco delle Finanze, mente del partito Syriza e braccio destro del primo ministro Alexis Tsipras. Su di lui, in questi giorni superstar a Cernobbio, girano voci contrastanti. Qualcuno insinua che sia l'uomo forte del governo, quello a cui tocca studiare le misure economiche, fare il vocione con la Merkel e illustrare il programma agli altri Paesi dell'Ue. Altri invece lo danno già in disgrazia dopo i primi fallimenti. Senza dubbio, in questi mesi è stato il volto nuovo della sinistra europea: duro, puro e anche aitante, la T-shirt d'ordinanza come arma per mostrare lontananza dalla formalità del burocrate ma anche il bicipite guizzante.

La galleria fotografica di Paris Match lo avrà messo in imbarazzo? Sfogliamola. Ecco il marxista Varoufakis prepararsi a sfidare i diktat di Bruxelles dall'alto del suo attico all'ombra del Partenone. Ecco il marxista Varoufakis meditare sui vantaggi della decrescita di fronte a una tavola imbandita di leccornie. Ecco il marxista Varoufakis soppesare l'uscita dall'euro mentre abbraccia la moglie Danae Stratou sulla terrazza del loro nido d'amore con vista sull'Acropoli. Tra l'altro Danae, artista quotata come sua madre Eleni Potaga-Stratou, è figlia di Stamoulis Stratos, ricchissimo industriale del settore tessile. Insomma, la Grecia è messa molto male ma i Varoufakis, per fortuna, sembrano passarsela molto bene.

Sia chiaro: non sta scritto da alcuna parte che i ministri, discepoli di Marx o meno, debbano fare voto di povertà e vivere in una stamberga. Tanto più che il professor Varoufakis è un economista piuttosto noto, anche se considerato oscuro nella formulazione delle sue tesi. I Varoufakis abitano un appartamento di valore: non c'è niente di male, chi non vorrebbe, potendo, fare lo stesso? Nonostante ciò, il reportage sul ministro che si gode l'aria fresca di Atene, mentre là sotto, in strada, il popolo soffre una crisi storica, ha suscitato reazioni inviperite. Inevitabile, perché quest'uomo della sinistra, fino a qui idolatrato dai radicali di mezza Europa, sembra sposare in pieno lo stile di vita dell'alta borghesia. Basta dare un'occhiata al salotto minimalista con tavolo in legno grezzo a significare vita vissuta. Proprio in questo ambiente, Varoufakis si fa ritrarre con un libro in mano, intitolato Rational Conflict . L'autore? Un certo... Yanis Varoufakis. Poi c'è la stanza con pianoforte, di fronte al quale un pensoso Varoufakis cerca relax forse al termine di una infernale giornata trascorsa a verificare l'ammontare del debito o lanciare un piano di investimenti. Sui social network si va dallo stupore alla indignazione, passando per lo sfottò ironico. «Al popolo diamo brioche?». «Crisi? Quale crisi?». «Lo stile di vita marxista non tradisce mai». «Pose inspiegabili». «Buon appetito, noi intanto muoriamo di fame». Ci sono naturalmente anche i fan del ministro, secondo i quali il servizio di Paris Match sarebbe un complotto ordito per screditare l'ultimo baluardo rimasto contro il «neoliberismo selvaggio».

Per noi italiani, comunque, nulla di nuovo. La sinistra (ex) rivoluzionaria è approdata al marxismo rococò da un sacco di tempo, e dispensa oggi, più che lezioni sul Capitale , lezioni di buongusto (si fa per dire) in fatto di cultura e alimentazione. Per il marxista rococò, scriveva Tom Wolfe, inseguire il popolo bue è diventato inutile. Meglio consegnare il potere alle élite «davvero» democratiche (cioè post comuniste, stile Syriza) in virtù della loro raffinatezza finto-umile, chiaro riflesso di una indiscutibile superiorità morale.

Le foto di Varoufakis sembrano andare in questa direzione, segno forse che la Grecia non è così lontana dall'Europa.

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