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Donald vince sui migranti ma è più vicino l'impeachment

Donald vince  sui migranti ma è più vicino l'impeachment

Una giornata a due facce quella di ieri per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La Corte Suprema americana ha deciso di dichiarare legittime le restrizioni sul diritto d'asilo annunciate dall'amministrazione americana lo scorso luglio. Le misure impediscono ai migranti provenienti dall'America centrale di chiedere il diritto d'asilo direttamente alla frontiera con gli Usa. «Grande vittoria della Corte Suprema degli Stati Uniti», ha twittato il presidente. Il massimo organo giudiziario statunitense ha così ribaltato la sentenza di un tribunale minore che aveva bloccato l'entrata in vigore delle restrizioni. In seno ai nove membri della Corte Suprema Usa, composta da 6 uomini e 3 donne, solo le due giudici liberal Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor hanno dissentito rispetto alla legittimità delle restrizioni sulle richieste d'asilo. «Ancora una volta il potere esecutivo ha promulgato una regola che cerca di sovvertire le pratiche di lunga data relative ai rifugiati che cercano protezione rispetto alle persecuzioni», ha scritto Sotomayor.

Il presidente, però, ha dovuto registrare anche il voto che potrebbe rappresentare il primo passo tecnico sulla strada di una possibile procedura di impeachment contro di lui. La Commissione giustizia della Camera, a maggioranza democratica, ha infatti deciso di estendere i propri poteri di indagine sul presidente.

Si tratta di un voto procedurale che non apre formalmente il processo di impeachment, ma per la prima volta si indica esplicitamente il percorso da seguire per portare avanti le indagini sul presidente.

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