Cronache

La donna derubata era "distratta". Per la ladra scatta lo sconto di pena

Salta l'aggravante della "destrezza". E così il processo è da rifare

La donna derubata era "distratta". Per la ladra scatta lo sconto di pena

La giustizia la decide la Cassazione. E non è la prima volta che così, alla fine, il senso che si provi , di fronte alla sentenza definitiva, sia quello dell'ingiustizia.

È il caso che riguarda una signora di Bergamo derubata in un supermercato da una abile manolesta. Una ladra, E.Q., 51 anni, che le aveva sfilato il portafogli dalla borsetta mentre la vittima faceva la spesa. Ma ecco qua l'ennesimo inghippo leguleio, l'interpretazione della legge che cambia a secondo dei punti di vista. Secondo la Suprema corte un po' di colpa ce l'avrebbe la vderubata. Già, poiché era distratta, anzichè tenere la borsa ben stretta a tracolla, sorvegliata a vista, lei, ingenua, l'avea appoggiata nel carrello della spesa. Sembrerebbe di disquisire del «sesso degli angeli», invece la questione alla fine è finita in Cassazione, e qui i togati hanno annullato la sentenza per furto di portafogli del tribunale di Bergamo, del 2014 che era stata poi confermata in appello nel 2016.

Tutto in punta di diritto: in questo caso l'aggravante del furto con destrezza. Quella «abilità» che può fare aumentare una pena compresa tra 6 mesi e 3 anni al 2-6 anni.

Cosi la Suprema corte- come riporta il sito del Corriere della Sera- ha eliminato l'aggravante rimandando ai giudici d'Appello la rideterminazione della pena per la colpevole.

La difesa sosteneva che l'imputata avesse solo approfittato di un momento di distrazione della proprietaria della borsa. Si sarebbe limitata a cogliere l'occasione propizia, «una condotta ordinaria priva di connotati di rimarchevole efficienza aggressiva che caratterizzano l'aggravante». Secondo il tribunale di Bergamo, invece, la condotta era «caratterizzata da una particolare accortezza e velocità, in quanto l'imputata ha approfittato della distrazione della persona offesa e del posizionamento del portafogli nel carrello».

Per conoscenza: persino le diverse sezioni della stessa Cassazione da anni non si mettono d'accordo sulla questione.

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