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Il dossier "segreto" di Vienna: "Azzerare le richieste di asilo"

L'obiettivo di Vienna è abbastanza chiaro: portare a zero le richieste di asilo in tutta l'Unione europea. Istanze solo dagli hot-spot extra-Ue

Il dossier "segreto" di Vienna: "Azzerare le richieste di asilo"

L'obiettivo di Vienna è abbastanza chiaro: portare a zero le richieste di asilo in tutta l'Unione europea. Sarà questa la proposta principale dell'Austria che da pochi giorni ha assunto la presidenza di turno della Ue. Come riporta la Stampa di fatto questo piano potrebbe portare ad una selezione dei migranti da accogliere sul territorio dell'Unione fuori dai confini dell'Europa concedendo l'asilo solo a coloro che accettano di condividere i valori occidentali.

Quello di Vienna è un dossier di appena nove pagine che vuole dare una stretta precisa alle domande di richiesta di asilo: ogni istanaza dovrà arrivare da Paesi fuori dall'area Ue. Le procedure per le richieste d'asilo devono partire proprio da Paese di provenienza. Questo sistema potrebbe cambiare in modo davvero radicale le procedure per l'asilo. Il portavoce del governo austriaco, Peter Launsky-Tiefenthal tira un po' il freno: "È solo una proposta base su cui discutere".

Il dossier, tenuto finora nascosto, è stato pubblicato dal settimanale "Profil" ed ha acceso il dibattito interno con le opposizioni che hanno protestato per una eventuale violazione della convenzione di Ginevra. Il report preparato da Vienna di fatto è adattato ai nuovi flussi migratori con migranti economici che spesso poco hanno a che fare con dinamiche di conflitti o persecuzioni nei loro Paesi. Così le richieste d'asilo secondo la cancelleria austriaca dovranno partire dagli hot-spot extra-Ue. Su questo fronte vanno anche sottolineate alcune dichiarazioni di un altro portavoce del governo che di fatto colloca questo dossier ad una fase percendete al vertice dello scorso 28 giugno.

Bisogna capire adesso se questa proposta di Vienna verrà posta sul tavolo Ue o se invece verrà accantonata con l'ipotesi di trovare un nuovo accordo tra gli Stati membri dopo il recente flop dello scorso mese.

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