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"Duecento milioni per gli agricoltori sotto i quarant'anni"

Il centrodestra punta forte sull'imprenditoria giovanile e sull'agricoltura

"Duecento milioni per gli agricoltori sotto i quarant'anni"

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Il centrodestra punta forte sull'imprenditoria giovanile e sull'agricoltura. Uno degli ultimi provvedimenti approvati in Parlamento destina fondi per uno dei settori chiave per l'economia italiana. Mirco Carloni (nella foto), parlamentare della Lega e presidente della commissione Agricoltura alla Camera, spiega la ratio della legge e non solo.

Presidente, con la legge 36 del 15 marzo arrivano i fondi per l'agricoltura giovanile.

«L'intento di promuovere il ruolo dell'agricoltura tra i giovani. E anche quello di rimuovere qualche ostacolo affinché diventi una opportunità questo tipo di impresa. Sono convinto che invertire il segno meno sulle imprese agricole under 40 sia un dovere. Fare l'agricoltore dopo la laurea è il lavoro più bello che si possa fare, e non un ripiego. Abbiamo un debito enorme con il nostro sistema agricolo che, qualcosa soltanto creando prospettiva e fiducia possiamo onorare».

Quali sono le novità concrete? Chi ha accesso ai benefici che derivano dal provvedimento?

«Per i giovani sotto i quaranta anni sono già spendibili circa 200 milioni per i prossimi 4 anni. Presto ci saranno dei decreti attuativi da parte del Masaf, il fondo che farà da leva finanziaria per l'acquisto di terreni e di attrezzature, in modo da sostenere un'accessibilità al credito. Le aziende agricole devono diventare appetibili anche per gli intermediari finanziari. Poi c'è un credito di imposta pari all'80% del costo per la formazione o l'alta specializzazione. E ancora un taglio della metà sui costi degli atti notarili, una prelazione agricola avvantaggiata per i terreni confinanti e un accesso prioritario ai posti per la vendita diretta dei prodotti. Infine è stato costituito un tavolo permanente per discutere i temi che riguardano i giovani agricoltori».

In Parlamento, da quando governa il centrodestra, c'è un'attenzione diversa sul settore dell'agricoltura.

«Con questa legge d'iniziativa parlamentare si è rimesso al centro il ruolo del giovane agricoltore che diventa la nostra speranza di futuro del primo prodotto nazionale, che è il cibo, comprendendo vino, formaggi e quant'altro. Troppo spesso gli anziani non desiderano lasciare le loro attività ai figli o ai nipoti. Ecco, questa triste tendenza va fermata e per questo un testo dedicato alla gioventù agricola serve a stimolare il riconoscimento sociale.

A giugno si vota per le elezioni Europee. Il centrodestra ha una visione identitaria dell'agricoltura.

«L'Italia ha una economia agricola particolare e diversa dal resto d'Europa. Le norme europee devono tenere conto di questo, anche per esempio per i parametri sull'accesso al credito. Un'azienda agricola italiana non può essere valutata solo attraverso il rating. La principale battaglia da fare è quella sulla reciprocità. La stessa che sta già conducendo, e bene, il governo. In Ue tendiamo a rendere difficile la vita a chi produce e molto facile a chi importa. Queste due cose non si possono fare. L Europa è nata sull'agricoltura come cemento dell'unione di Stati, quelli che dovevano crescere e sviluppare cibo e ricchezza.

Forse qualcuno se lo è dimenticato».

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