Cronache

Durst, il miliardario diventato una serie tv rischia l'ergastolo per un delitto di 20 anni fa

Uccise moglie e amica, un biglietto lo incastra. Su di lui un documentario cult

Durst, il miliardario diventato una serie tv rischia l'ergastolo per un delitto di 20 anni fa

New York Si arricchisce di un nuovo capitolo la storia da film del miliardario newyorkese Robert Durst. Il magnate dell'immobiliare, accusato di due omicidi e della scomparsa della moglie, è stato incastrato grazie ai dettagli di un fuori onda di una serie tv del 2015, ma durante il processo si è scoperto che le frasi furono tagliate e montate in modo da farle apparire più compromettenti di quanto non fossero nella realtà. Ora, un altro colpo di scena: i suoi avvocati (pur ribadendone l'innocenza) hanno ammesso che proprio lui è l'autore del biglietto anonimo che avvisava la polizia della posizione del cadavere di una sua amica, che è accusato di aver ucciso quasi venti anni fa.

Durst, 76 anni, dovrebbe essere processato per omicidio il mese prossimo per aver sparato a Susan Berman nella sua casa di Beverly Hills il 23 dicembre 2000: solo poche ore dopo, la donna avrebbe dovuto parlare con la polizia della scomparsa della prima moglie dell'ereditiere, avvenuta nel 1982. Kathleen McCormack Durst è stata dichiarata legalmente morta nel 2017, ma il suo corpo non è mai stato trovato e non sono state mosse accuse formali (pur se il marito è il principale sospettato).

Tornando all'omicidio di Berman, la nota inviata al dipartimento di polizia di Beverly Hills lo stesso giorno in cui è morta è stata considerata una pistola fumante nel caso sin dalle scene finali della miniserie The Jinx, andata in onda su Hbo nel 2015. Quando a Durst fu mostrato il biglietto scritto in stampatello, in cui compariva solo l'indirizzo della donna e la parola «cadavere», lui ha negato di esserne l'autore, affermando che «solo l'assassino avrebbe potuto scriverlo».

Anche la sua difesa ha negato a lungo, poi però ha deciso di fare marcia indietro nel momento in cui il giudice ha ammesso la perizia calligrafica. «Questo non cambia i fatti, Bob Durst non ha ucciso Susan Berman e non sa chi sia stato», ha detto l'avvocato Dick DeGuerin. L'accusa, invece, è convinta che l'uomo abbia ucciso l'amica perché temeva che avrebbe rivelato alla polizia quello che sapeva sulla scomparsa della sua consorte. In seguito alla morte di Berman, poi, Durst si nascose a Galveston, in Texas, dove viveva sotto falso nome e travestito. Fu arrestato nel 2001 dopo che il suo vicino di casa Morris Black fu trovato fatto a pezzi nella baia: lui ammise di averlo ucciso, ma disse che si era trattato di legittima difesa e di averlo smembrato in preda al panico, e la giuria lo assolse dall'accusa di omicidio. Il magnate fu arrestato anche nel 2008 per aver violato la libertà condizionale, e poi ancora nel 2015 per la morte di Berman, in seguito alla serie tv in cui, in un fuori onda, ignaro di avere il microfono acceso, disse tra sé e sé: «Cosa diavolo ho fatto? Li ho uccisi tutti, ovviamente». Scene entrate nella storia della tv, anche se al processo si è scoperto che le frasi erano state tagliate e montate ad hoc.

Gli avvocati di Durst hanno parlato di «manipolazione», ma l'uomo potrebbe essere condannato all'ergastolo.

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