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D'Uva tarocca il messaggio ai 5s "Solo qualche difficoltà al Senato..."

Minimizza la paralisi col Carroccio. Ma il suo sms lo smentisce

D'Uva tarocca il messaggio ai 5s "Solo qualche difficoltà al Senato..."

Pasquale Napolitano

Roma Francesco D'Uva, capogruppo del M5s, attacca il Giornale e «tarocca» il messaggio spedito ai parlamentari sulla crisi nel governo. Il colpo di teatro serve a nascondere la resa dei 5s sullo stallo nelle due Camere dopo lo strappo con la Lega.

L'uscita di D'Uva è un autogol: nell'articolo del Giornale non c'è alcuno stravolgimento, ma semplicemente la pubblicazione del testo del sms. Nel maldestro tentativo di difesa, il capogruppo M5s omette le due parti centrali del messaggio: la prima in cui il parlamentare grillino ammette la tensione tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e soprattutto l'ultima in cui scrive che - se il Movimento avesse da subito attaccato la Lega da tempo ci sarebbe stata la paralisi in Parlamento. «Oggi qualcuno è riuscito a stravolgere completamente il senso di un mio messaggio di diversi giorni fa inviato ai deputati del M5s, in cui sottolineavo - a differenza di quanto riportato e visto il mio ruolo di capogruppo alla Camera - la centralità del Parlamento e l'esigenza di trovare accordi con la Lega proprio in sede parlamentare», sostiene D'Uva. «Nello specifico, per essere chiari, il messaggio faceva riferimento alle difficoltà incontrate recentemente dal MoVimento nel portare in Aula alcuni provvedimenti tra cui, in Senato, la nostra legge per togliere la sanità dalle mani dei partiti (provvedimento che sono certo troverà presto il pieno sostegno degli amici della Lega, anche in virtù dello scandalo giudiziario che ha investito il Pd in Umbria) e, alla Camera, la nostra pdl sull'acqua pubblica. Questo è il vero senso del cambiamento. Cambiare veramente, non a parole. Continuano a remare contro il governo, ma il governo andrà avanti».

Peccato però, che il senso vero del messaggio, al netto del taroccamento, sia un altro. E basta rileggere il testo scritto dal capogruppo: «I rapporti oggi sono ancora più tesi di quelli di queste 2 settimane, per cui d'ora in poi se non riusciremo a raggiungere un accordo in sede parlamentare (per un emendamento, una Pdl etc) non ci sarà alcun accordo (e ad esempio i decreti li convertiamo senza modifiche) poiché non potremo affidarci a tavoli di maggioranza extraparlamentari». E per rendere credibile il suo ragionamento, D'Uva chiede aiuto ai due colleghi parlamentari, che corrono in soccorso. «Questa maggioranza deve continuare a dare risposte concrete ai cittadini. Almeno è quello che vuole fare il M5s. Nell'ultimo periodo la situazione è un po' cambiata ed abbiamo notato che da parte della Lega è stato alzato un muro su alcuni provvedimenti. Penso ad esempio alla pdl sull'acqua pubblica da troppo tempo ferma. Noi vogliamo approvarla subito. La Lega è con noi?» commenta Francesco Silvestri, vice presidente del M5s alla Camera sulle difficoltà in Parlamento. Sulla stessa linea, Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato: «Non posso che fare mia la preoccupazione del collega D'Uva che giustamente come me vede un Parlamento che può e deve lavorare molto di più su provvedimenti urgenti che gli italiani aspettano da troppo tempo. L'acqua deve essere pubblica e mi chiedo se Pd e Lega ci stanno.

Perché se così non fosse semplicemente si schierano per la privatizzazione, per chi fa guadagni su un bene pubblico».

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