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E Fassina va all'attacco del centrosinistra: «In questi anni non ha risolto nulla»

Patricia TagliaferriRoma L'ennesima replica dell'Affittopoli capitolina, rilanciata dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, va avanti a colpi di scarica barile tra i sindaci delle passate amministrazioni.Gianni Alemanno va all'attacco: se Ignazio Marino non avesse bloccato la delibera con cui nel 2012, a pochi mesi dalla fine del suo mandato, la sua giunta approvò un'importante operazione di dismissione del patrimonio di proprietà di Roma Capitale che avrebbe dovuto portare circa 230 milioni di euro nelle casse del Campidoglio, il caso degli immobili affittati a prezzi stracciati, spesso a inquilini senza titoli e privi di un regolare contratto, «oggi sarebbe praticamente risolto». E invece nulla è cambiato, i canoni non sono mai stati adeguati nonostante le lettere inviate per avvisare degli imminenti aggiornamenti e centinaia di appartamenti in zone di pregio continuano tutt'ora ad essere abitati da fortunati assegnatari per pochi spiccioli. Senza parlare dei prezzi ridicoli pagati da ambasciate, associazioni, enti religiosi, sindacati e partiti. L'ex sindaco Alemanno fornisce un dato significativo, emerso confrontando l'elenco degli appartamenti messi in vendita con la sua delibera e quelli contenuti nella lista di Tronca. «Dei 571 immobili finiti nell'inchiesta del commissario ben 411 erano stati messi in vendita con la nostra delibera - osserva Alemanno - a dimostrazione che né il precedente piano di dismissione di Veltroni del 2007, improntato al falso buonismo che di fatto legalizzava le occupazioni abusive, né tantomeno Marino, che dovrebbe spiegare ai cittadini perché decise di bloccare il nostro piano di dismissioni, avevano mai messo mano alla questione, lasciandola semplicemente silenziata in qualche cassetto degli uffici del Patrimonio». Conclusione: secondo Alemanno «Roma paga ancora le scelte fatte dalla sinistra in 30 anni di governo di questa città». E anche il candidato sindaco Stefano Fassina si chiede come mai «non si è riusciti ad evitare queste situazioni con 15 anni di governo del centrosinistra». L'ex assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi, fedelissima di Marino, rivendica l'operato della passata giunta sul fronte degli affitti stracciati. In sintesi Tronca non avrebbe scoperto nulla di nuovo, era già tutto online da un anno sul sito del Comune. Per lo stesso motivo l'ex sindaco chirurgo aveva definito «astuto» il commissario. La Cattoi ritiene che l'offensiva di Tronca sia destinata a fallire e si dice pronta a scommettere «che tra un anno a canoni adeguati gli inquilini saranno morosi poiché aumentare i canoni è un cosa che non fa parte della realtà delle case del Comune di Roma». Perché, dice, gli affittuari del Campidoglio sono una categoria a sé: «Nel momento in cui gli è stato chiesto di fornire la loro situazione reddituale in gran parte ha reagito in maniera ostile».

E comunque, se l'operazione affitti a loro non è riuscita, è solo perché «è un'attività che prevede dei tempi e quei tempi andavano avanti con la tranquillità dei tempi degli impiegati comunali».

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