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E la Francia ci dichiara "guerra commerciale"

Hollande in trincea contro Fincantieri, mentre Parmalat e Vivendi fanno scorribande da noi

E la Francia ci dichiara "guerra commerciale"

Cinzia Meoni

La Francia alza le barricate mentre si accende la sfida elettorale (il ballottaggio per il nuovo presidente è il 7 maggio) e fa lo sgambetto a Fincantieri blindando Saint Nazaire, gli ambiti cantieri navali sulla costa atlantica da tempo entrati nell'orbita del gruppo italiano.

I sindacati infatti starebbero spingendo François Hollande a difendere come strategico l'asset sull'Atlantico e il presidente sarebbe pronto a un'apertura sul tema per sostenere la corsa alla presidenza dell'ex ministro dell'Economia Emmanuel Macron e arginare il «rischio» rappresentato da Marine Le Pen.

Ironia della sorte la mossa dei cugini d'Oltralpe giunge nella stessa settimana in cui Lactalis ha provato l'ennesimo blitz su Parmalat, un'opa destinata al delisting fallita per l' opposizione dei fondi Amber e Gam che non hanno intenzione di fare sconti ai francesi.

Un caso? Non proprio. È da anni che i cugini d'Oltrape spadroneggiano nel Bel Paese, colonizzando finanza, lusso, food&beverage, tlc e media, e mantengono tuttavia, a debita distanza, le aziende tricolori.

Dopo mesi di tira e molla, secondo le indiscrezioni riportate da Le Monde, l'Eliseo vorrebbe procedere a una sorta di nazionalizzazione temporanea degli storici cantieri navali di Saint Nazaire controllato dall'azienda coreana Stx in default e partecipato al 33,4% da Parigi. Con la stessa nonchalance con cui ha sostenuto le proprie imprese nello shopping low cost delle eccellenze del Belpaese, la Francia, che pur non aveva fatto un plissè di fronte al controllo coreano, è ora pronta ad estendere la propria sfera di azione sugli impianti navali pur di difenderli dalle imprese italiane.

«Come italiani abbiamo veramente vergogna per questo atteggiamento dei francesi. Non è assolutamente accettabile che un Paese come la Francia prenda posizione come questa soprattutto alla luce di quello che hanno fatto in Italia» ha dichiarato Claudio Costamagna, presidente della Cdp.

In Italia i francesi detengono brand di eccellenza nel lusso come Bugari e Fendi (a Lvmh), Gucci, Pomellato e Bottega Veneta (a Kering), due banche (Bnl controllata da Bnp Paribas e Cariparma da Credit Agricole) e una partecipazione rilevante in Mediobanca (dove la finanziaria di Vincent Bollorè ha in mano l'8% del capitale) che, a sua volta, ha in mano le chiavi di volta di Generali, cassaforte del debito italiano e che secondo voci insistenti, sarebbe finita nel mirino di Axa.

Non solo.

Vivendi, che fa sempre capo a Bollorè, ha il 24,9% di Telecom Italia e, starebbe spingendo per avere un suo uomo, Arnauld de Puyfontaine, alla presidenza del colosso tlc italiano.

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