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E i No Tav graziati dai giudici spiegano come sabotare i treni

Un sito rilancia le minacce degli anarchici. Ma per le toghe non sono terroristi

E i No Tav graziati dai giudici spiegano come sabotare i treni

Torino«La Tav è ovunque e sabotarla è facile e alla portata di tutti gli ardiri e gli ardori». Questa è una delle frasi riportate in un articolo, rilanciato su siti web di area anarchica, postate come commento all'attentato di Bologna del 23 dicembre, quando un incendio doloso alla stazione di Santa Viola, alla periferia ovest della città, ha mandato in tilt la circolazione dei treni. Parole che pesano come macigni e fanno esplodere le polemiche sull'assoluzione di pochi giorni fa, dall'accusa di terrorismo, di quattro attivisti No Tav che nel maggio del 2013 - incappucciati ed armati di bottiglie molotov, bombe carta e bengala - assaltarono un cantiere dell'Alta Velocità a Chiomonte, in Piemonte. Per loro i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto la condanna a nove anni e mezzo, una richiesta caduta nel vuoto, perché i giudici della Corte d'Assise di Torino non hanno ritenuto quell'assalto un atto eversivo.

L'autore dell'articolo pubblicato sui siti di area anarchica, riferendosi all'attentato contro l'Alta Velocità, si augura che «ciò che sta accadendo possa assumere dimensioni sempre maggiori», per fare «finalmente uscire la lotta contro la Tav dai ristretti confini di una civile vallata per estenderla a un paese caotico». Sempre nel pezzo pubblicato in rete, è citato lo scrittore Erri De Luca, noto per le sue posizioni No Tav, però - come è stato fatto già in altre occasioni - per criticarlo. «La significatività di un atto - si legge - non è data dal suo share televisivo né dalla sua condivisione cittadina. Altrimenti dovremmo essere grati a un Erri De Luca per aver pubblicamente sostenuto la necessità del sabotaggio e ai giudici del tribunale di Torino per non averlo condannato per terrorismo. Come se il ritorno del sabotaggio fosse merito loro». Un merito che, a quanto pare, per l'autore dell'articolo, spetta solo agli attivisti No Tav. La conclusione è poi una sorta di annuncio per le azioni future, scritto con parole inquietanti: «Quando i media ripristineranno il mussoliniano silenzio sui fatti, quando il calcolo della politica riprenderà il sopravvento sull'eccesso della rabbia, anche allora, come sempre, basterà un po' di immaginazione e di determinazione. E un altro, nuovo rintocco». Concetti da brivido, con i quali chi scrive sembra giocare ed ironizzare, come se per lui e quelli come lui, buttare bombe carta e sabotare linee ferroviarie fosse una normale e giusta azione di protesta, un qualcosa di cui vantarsi. Le frasi riportate sui siti di area anarchica inerenti al sabotaggio «sono state annotate dalla Digos», si limita a dire il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna, Valter Giovannini, dopo la dichiarazione del questore Vincenzo Stingone, secondo il quale con il sabotaggio «non è stata messa a repentaglio l'incolumità delle persone».

Una presa di posizione netta è stata invece presa da Mino Giachino, responsabile nazionale Trasporti di Forza Italia, che ha detto: «È irresponsabile e contro l'interesse del Paese, sottovalutare gli atti di sabotaggio della Tav».

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