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Nessuno vigila sul sussidio: lo prendono pure gli spacciatori

Ultimo caso a Cremona: titolare di card vendeva droga in casa

Nessuno vigila sul sussidio: lo prendono pure gli spacciatori

Milano - Non soltanto dovrà rinunciare alla libertà ma anche al reddito di cittadinanza. Bene questo tra i più cari e agognati nell'Italia grillinizzata. B. B., casalinga di 47 anni, è stata colta in fragranza di reato. Aveva trasformato il suo appartamento in una centrale dello spaccio (di droga ovviamente). Con il marito in carcere, il reddito le è parso forse un'entrata insufficiente. Ed ecco allora l'idea della vendita al dettaglio di stupefacenti. I carabinieri hanno trovato in casa 20 grammi di cocaina e 50 di eroina.

Si pensava che il reddito aiutasse, secondo quanto ripeteva allo sfinimento Luigi Di Maio prima che l'idea diventasse legge, a mantenere una vita decorosa e dignitosa per chiunque si trovasse in condizioni difficili. Insomma l'idea era: prendete il reddito per non delinquere e non lavorare in nero. E invece si continua a delinquere e si continua a lavorare in nero. Come ad Arezzo, dove in un ristorante del centro l'Ispettorato del lavoro ha scoperto un cameriere che veniva pagato in nero. Lo stesso cameriere da tempo, però, percepiva il reddito di cittadinanza proprio in quanto disoccupato. E la cosa, hanno spiegato gli ispettori del ministero, non va semplicemente liquidata come solita trovata dei furbetti di turno. Perché quel «furbetto» verrà adesso denunciato alla Procura della Repubblica. Siamo insomma nel penale e non si scherza. Eppure la voglia di scherzare sembra accomunare molte persone che, in giro per lo Stivale, si sono fatte sedurre dall'idea di fare del reddito di cittadinanza un arrotondamento di altre entrate.

Come quel signore che all'Inps ha detto che nell'appartamento di San Valentino Torio (in provincia di Salerno) viveva da solo. E senza altre entrate, il reddito di cittadinanza gli avrebbe garantito quella dignitosa sopravvivenza che il suo conterraneo Di Maio va sbandierando. Peccato che fosse tutto falso. I carabinieri hanno smascherato la truffa e denunciato l'uomo. Nell'appartamento, infatti, vivevano altri suoi familiari già «percettori» di reddito. La sua dichiarazioni falsa ha ovviamente falsato il punteggio Isee e ora la Procura di Salerno ha emesso un decreto di sequestro preventivo della card elettronica distribuita a chi percepisce il reddito di cittadinanza. E la richiesta è stata accettata dal giudice per le indagini preliminari.

Stessa sorte è toccata a una coppia nel Palermitano. Mentre il marito lavorava in nero in un cantiere, la moglie chiedeva il reddito di cittadinanza dicendo che nessuno in famiglia percepiva reddito. La potenziale truffa, perché al momento della scoperta dei carabinieri la donna non aveva ancora ricevuto il primo «stipendio» da nullafacente, è stata smascherata durante un normale controllo in un cantiere edile. Anche il socio del marito nell'impresa edile è finito nei guai (con multa da 5mila euro per irregolarità nella sicurezza del cantiere). E non è andata meglio a quel signore (siamo a Monreale) che ha chiesto a due operai di mettere a posto il suo cancello automatico. Solita paga in nero. Peccato che i due ricevevano il reddito di cittadinanza. Loro sono già nei guai con l'accusa di truffa. Lui invece si ritrova sul capo una sanzione amministrativa di 7.

200 euro.

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