Cronache

E la polizia pattuglia le spiagge con divise invernali

Rimini, per le forze dell'ordine mancano le dotazioni estive

E la polizia pattuglia le spiagge con divise invernali

Keep calm and change your bank. Maglietta ambiziosa quella indossata dal venditore abusivo che ieri sera, dopo aver «staccato» dal lavoro, salta col suo borsone di merci sul bus numero 11 che da Miramare porta in centro, a Rimini. Dove oggi con la Molo Street Parade - una lunga notte di dj set al porto - e il prossimo fine settimana con la Notte Rosa, si cercherà di capire se la stagione parte con il piede giusto in termini di incasso. E con quello sbagliato sul fronte degli ambulanti abusivi. È lo spartiacque, e infatti in settimana sono in arrivo i rinforzi di polizia. Rinforzi minimi, quasi ridicoli, dicono gli agenti affranti, che hanno registrato già un primo ferito: un poliziotto colpito da un senegalese mentre stava procedendo al controllo dei documenti, domenica scorsa, allo stabilimento 80. Ai duecento uomini in servizio se ne aggiungeranno un'ottantina, ma la maggior parte dei nuovi dovranno andare ad aprire i commissariati di Riccione e di Bellaria. «Rimini – spiega il segretario provinciale del sindacato di polizia Sap di Rimini, Tiziano Scarpellini – con una media di 125mila reati l'anno, ha lo stesso numero di poliziotti di Isernia, dove i reati sono 5mila». Quindici chilometri di spiaggia, con le forze a disposizione non sono controllabili, tanto più che gli interventi tra turisti, sdraio e ombrelloni sono operazioni decisamente delicate. La popolazione sale a «un milione di persone nel periodo estivo. Aumentano furti, rapine e prostituzione». Il paradosso è che le forze in campo sono impari anche come guardaroba.

Mentre frotte di venditori abusivi organizzati si muovono coordinati tra le province della Riviera romagnola, spiaggia dopo spiaggia, così numerosi che talvolta occupano decine di metri di bagnasciuga stendendo i teli per mettere in mostra la mercanzia, la polizia ancora aspetta le magliette. Oltre alle risorse per sostenere un invio costante di clandestini nei centri di accoglienza, scarseggiano anche le polo. Si va alla «guerra» del bagnasciuga contro gli ambulanti in pantaloni lunghi, camicia a maniche lunghe e scarpe pesanti. E di solito, la controparte semplicemente se la dà a gambe. Toccherebbe inseguirli ma, appunto, «non abbiamo un uniforme adeguata per lavorare in spiaggia – segnala ancora Scarpellini - e nemmeno scarpe da ginnastica, più adatte alla sabbia». Questo succede anche perché i servizi di prevenzione del commercio abusivo non sono ancora stati resi un punto fermo del controllo del territorio di Rimini: «Da quindici anni chiediamo un nucleo interforze, che lavori anche l'inverno, per cercare di studiare il fenomeno a monte, controllare i punti di rifornimento, la filiera, e i magazzini. Se la battaglia si combatte in spiaggia, è già persa. Non si possono mettere a repentaglio i bagnanti».

Capita che ci siano anche cinquanta-sessanta ambulanti contro una decina di uomini. I bagnini, da parte loro, non osano opporsi all'invasione per timore di ritorsioni e atti vandalici allo stabilimento. A Cesenatico le forze dell'ordine stanno iniziando a intercettare gli ambulanti di prima mattina alle fermate degli autobus. La polizia sta cercando di individuare i punti di deposito minori della merce, quei locali di appoggio dove gli ambulanti attingono quando sono a corto di chincaglieria per «proteggere» i magazzini più grossi.

La merce sequestrata al momento occupa uno spazio di oltre 20 metri cubi e i vigili urbani hanno chiesto e ottenuto dal Comune un magazzino ad hoc.

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