Politica

E la stampa tedesca smaschera l'Italia: «Ipocrita sui profughi»

Durissimo attacco: «Il vostro Paese si vanta di salvare i disperati, poi però li lascia vagare per l'Europa»

«Ambigua e ipocrita»: questa è la politica italiana sull'immigrazione. Non usa mezze parole la Frankfurter Allgemeine Zeitung per liquidare i fiumi di retorica con cui nel nostro Paese viene affrontato il tema sbarchi e rifugiati. L'analisi, pubblicata l'altro ieri dal quotidiano di Francoforte (vicino agli ambienti del centro-destra) e firmata da Tobias Piller, il corrispondente da Roma, è un termometro significativo del fossato sempre più profondo che sembra ormai dividere i governi impegnati in difficili trattative sul mantenimento degli accordi di Schengen, ma anche della diversa percezione del problema che si ha a livello di opinione pubblica a Sud e a Nord delle Alpi. «Per quanto riguarda la politica sui rifugiati gli italiani non fanno altro che lodarsi», attacca subito il giornale. «Chiunque segua le dichiarazioni dei rappresentanti di governo ne ricava l'impressione che, sulla questione, nessun altro Paese abbia acquistato più meriti dell'Italia. E i mass media si uniscono in maniera acritica al coro. Ma questo quadro ha poco a che fare con la realtà». Certo, prosegue la Faz, «per molto tempo i rifugiati sono stati salvati dal possibile naufragio, altri sono stati addirittura raccolti davanti alle coste africane. Dopo di che, però, della maggior parte si sono perse le tracce. Alla domanda su quanti di loro si trovino ancora nel Paese, magari come richiedenti lo status di asilo politico, segue sempre una risposta standard: non volevano rimanere qui, ma andare nel Nord Europa».

È questo il nocciolo dell'incomprensione italo-tedesca: da noi sono sempre più forti le voci di chi accusa di ipocrisia la Germania, capace del bel gesto di accogliere centinaia di migliaia di rifugiati nel 2015, ma subito pronta a sigillare i confini nel 2016 (i dati di questi giorni confermano che il flusso si è ridotto a un rigagnolo); in Germania la visione è esattamente opposta: per anni l'Italia ha fatto il bel gesto di salvare i migranti, ma poi, voltandosi dall'altra parte, ha lasciato che questi raggiungessero, violando gli accordi di Dublino, i Paesi del Nord.

«Sulla presenza di rifugiati in Italia non esistono dati certi», affonda il colpo il quotidiano tedesco. «Nelle statistiche vengono a volte conteggiati insieme i semplici presenti nei centri di accoglienza e i richiedenti asilo. Alcuni media ritengono che nei centri si trovino anche immigrati illegali arrivati in realtà da molto tempo, che non dovrebbero essere considerati con chi è giunto di recente. In breve: la maggior parte degli arrivati finora sono stati mandati, per così dire con il favore delle tenebre, oltre il Brennero».

Ma secondo l'articolo i problemi del passato sono ancora poca cosa rispetto a quelli che stanno per arrivare: «Ora, per la prima volta, si legge la previsione che partire dalla primavera, 2500-3000 immigrati marceranno ogni giorno in direzione Austria. Nel caso in cui questo flusso dovesse arrestarsi e ristagnare al Brennero si creerebbe una situazione come quella di Idomenei, e nel bel mezzo dell'Europa, a meno che gli italiani non intervengano e decidano di svolgere in maniera attiva una politica di accoglienza e integrazione dei migranti. Ma è più probabile che i politici della Penisola chiedano una revisione delle intese di Dublino che prevedono che le domande di asilo debbano essere esaminate dove il rifugiato arriva. Gli italiani hanno paura di questo scenario: il Paese si riempirebbe di immigrati senza che il resto dell'Europa debba correre in aiuto. Ma da anni sono proprio gli italiani a non rispettare i trattati di Dublino». La generosità dei governi di Roma, dice la Faz, è stata in larga misura a spese degli altri.

Così non si può andare avanti.

Commenti