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E sugli 007 rispunta la riforma Mantovano

Se non ora, quando? La storiaccia dei dossieraggi contro il ministro della Difesa Guido Crosetto e l'ipotesi che alcuni politici possano essere oggetto di attenzioni da parte di schegge impazzite

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Se non ora, quando? La storiaccia dei dossieraggi contro il ministro della Difesa Guido Crosetto e l'ipotesi che alcuni politici possano essere oggetto di attenzioni da parte di schegge impazzite nascoste dentro le istituzioni potrebbe accelerare la riforma dei servizi segreti (le regole sono ferme alla legge 124 del 2007) che ha in animo l'esecutivo attraverso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (nella foto), che ieri si è diviso in tre per fronteggiare altrettanti delicatissimi dossier (Giubileo, maltempo e Niger). Non a caso Matteo Renzi ha ricordato anche «gli strani intrecci» tra informazione e intelligence in vicende come il suo incontro in Autogrill con l'ex 007 Marco Mancini alla vigilia della caduta del governo di Giuseppe Conte, ripreso da un'insegnante e finito su Report.

Nelle scorse settimane lo stesso Mantovano, (che e l'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica) intervenendo al seminario Intelligence economica nell'era digitale alla Luiss School of Government ha anticipato l'intenzione di ripensare l'intelligence - soprattutto quella economica - per renderla più efficiente e più funzionale, evitando pericolose sovrapposizioni, anche attraverso un nuovo meccanismo di reclutamento, allargando alle università (non soltanto ai corpi di polizia) la selezione dei nuovi analisti in grado di proteggere dagli attacchi ai nostri interessi economici, scientifici e industriali, dagli approvvigionamenti energetici alla tutela del Made in Italy agroalimentare.

L'obiettivo è «una migliore articolazione organizzativa soprattutto nel settore economico-finanziario», con particolare attenzione alla cybersecurity per scongiurare gli attacchi hacker dalla Russia, vedi la nascita dell'Agenzia nazionale oggi presieduta dall'ex prefetto di Roma Bruno Frattasi. Nelle pieghe del provvedimento c'è anche il delicatissimo tema dei possibili reati che chi lavora per Aise e Aisi (nel 2024 scade il mandato di Mario Parente) possono dover commettere. Sullo sfondo resta il giallo sui giornalisti spiati dagli 007, lanciato dal libro I potenti al tempo di Giorgia di Luigi Bisignani e Paolo Madron. Ma serve un clima meno avvelenato.

Difficile, se non impossibile.

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