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E torna a invocare il golpe: «L'esercito fermi il governo»

E torna a invocare il golpe: «L'esercito fermi il governo»

RomaSe quello di venerdì al Circo Massimo è stato un circo minimo, quello di ieri è stato al massimo un circo medio. L'antico anfiteatro romano che ospita la festa grillina #italia5stelle è rimasto anche ieri ben al di sotto della capienza di uno spazio che peraltro solo i tifosi della Roma dopo uno scudetto, i Rolling Stones e gli inguaribili ottimisti possono sperare di riempire, ma ieri si è popolato di più rispetto all'esordio. Per tre fattori. La bella giornata semifestiva; l'interventismo di Beppe Grillo che, come un capocomico a rischio flop, rispolvera la sua vena da showman sbucando dovunque, perfino su una gru in movimento a spernacchiare Renzi: «Voglio che l'esercito italiano arrivi lì al casello di Genova prima di Renzi. Questa gente va fermata con l'esercito». E poi i pullman, che da ogni parte d'Italia portano simpatizzanti nella capitale in stile Cgil. A cui i fan del comico genovese, non potendo rubare l'oceanico seguito, rubano almeno una foto di un Circo Massimo traboccante, postata su Twitter . I social network impazziscono di beffarde prese in giro.

È un sabato qualunque, un sabato grillino. Tra gli stand in cui spopolano cibi vegani («con imballi ecocompatibili») e stampanti 3D - la nuova infatuazione dei due leader - si respira un'aria da festa dell' Unità anni Settanta (ma «con le scie chimiche al posto dei tortellini», sghignazza qualcuno in rete), anche se non ricordiamo un Berlinguer costretto ad arrampicarsi sui tubi per chiamare le folle. Uno stand esibisce libri imperdibili come Liberarsi dalla dittatura europea e Uccidere il dio dell'austerità . In giro Grillo e Casaleggio si dilettano nel loro hobby, (è sabato anche per loro), l'insulto ai giornalisti: il comico accusa il codazzo di cronisti di impedirgli di «parlare con la gente». La quale gente, trovandosi là, urla «Vergogna!» e «Servi!» e a volte le due cose insieme. «Il nostro media è la rete e non certo tv e giornali che descrivono quel che vogliono», precisa Grillo offeso per lo spazio dato dai giornali ai vuoti di venerdì. Casaleggio sbotta: «Mi serve che vi leviate dai coglioni», riscoprendo il potere espressivo del turpiloquio. Precisazione: nemico pubblico numero uno al fixing di ieri è Vittorio Zucconi, che aveva accusato i giovani grillini di stare in piazza anziché a Genova a spalare fango. La fatwah grillina è tremebonda: «A costo di prendere un aereo e andare a New York dove vive, vado lì per prenderlo a calci nel culo».

Per gasare la folla gira voce che in serata Grillo dirà qualcosa di grosso. «Entro 6 mesi raccoglieremo un milione di firme per cancellare l'euro», dice (ma non si può fare, ma qui si finge di ignorarlo) poi rilancia il reddito di cittadinanza: «Con il Jobs Act si creeranno milioni di nuovi schiavi. È una presa per il culo. La Germania l'ha fatta e ha smesso di crescere», garantisce. «Se non era per Napolitano eravamo già al governo. Con il 25 per cento e il maggior numero di voti dovevamo avere noi l'incarico», complotteggia.

Sul palco, con Edoardo Bennato intona il Movimento Blues («Domani leggerete che non c'era nessuno, ma domani i giornali non ci saranno più, loro sono scimmie con il culo per aria, il loro è un culo rotto e pelato») dice di voler governare ma ammette che «il Parlamento è una dimensione che non ci appartiene», se la prende di nuovo con Renzi («Per istinto quando l'ho incontrato mi sono detto “questo deve andare subito affanculo”, ma non glielo ho detto perché sono educato»). In giro si vede Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, del quale non si capisce se sia in odore di santità o di scomunica. Grillo dal palco sembra rivolgersi a lui («C'è questa questione dei dissidenti, lo sapete. E se c'è qualche dissidente, ben venga. Sbagliamo tutti, ho sbagliato anche io»). C'è Luigi Di Maio «il delfino» perché prediletto dai sovrani, ha l'aria da selfie e il sorriso democristiano di quello per cui si preparano grandi cose. Il suo verbo? «Elezioni il prima possibile», come ribadisce anche Grillo dopo che alcuni pentastellati sono saliti sul palco muniti di striscione #occupypalco . Chiedono trasparenza sia nel «controllo dei voti» sul blog e sul famoso staff di Milano «che nessuno conosce». Ingenui.

Gli stand disseminati su tutta l'area del Circo Massimo, rappresentativi degli eletti e degli attivisti del M5S nei Comuni e nelle Regioni italiane. Altri due gazebo più grandi sono dedicati ai parlamentari grillini

Gli euro finora donati dagli attivisti del Movimento 5 Stelle per l'organizzazione della kermesse grillina. I donatori, si legge sul blog di Grillo, sono stati 7.362; l'obbiettivo è di raggiungere i 500mila euro

Le persone presenti, secondo gli organizzatori, al Circo Massimo durante il primo giorno della kermesse grillina. L'intera area del Circo Massimo è di 73mila metri quadrati e può accogliere fino a 300mila persone

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