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Ecco cosa fanno a scuola i bambini del Califfato

Immagini da un nuovo inquietante video girato in Siria nelle regioni occupate dai fanatici dell'islam che dicono di voler conquistare Roma

Ecco cosa fanno a scuola i bambini del Califfato

Un bambino che dovrebbe andare alle elementari è pancia a terra nell'erba e ha in pugno una pistola, che sembra enorme rispetto alle due manine che la stringono. Un altro, accanto ad una bandiera nera dei tagliagole islamici in Siria, è alto poco più del kalashnikov che tiene al suo fianco. Bambini con magliette mimetiche o di città americane, come New York, armati di fionda e fucile mitragliatore alzano il dito indice verso il cielo per indicare Allah. Un gruppo di minori più grandi è disteso sulla sabbia pronto a sparare con i kalashnikov.

Tutti «piccoli jihadisti» immortalati in una sequenza di immagini scandalose, che fanno parte di un video di reclutamento della guerra santa indirizzato ai bambini. L'idea è del Partito islamico del Turkestan, un gruppo armato fedele ad Al Qaida, che combatte in Siria, ma deriva dalla regione cinese dello Xinjiang a maggioranza islamica.

Molti bambini bardati alla Rambo hanno gli occhi a mandorla. Evidentemente sono i figli degli uiguri, i musulmani cinesi, che si sono trasferiti in Siria con tutta la famiglia per combattere la guerra santa.

Fra i minori a rischio indottrinamento c'è anche Davud, un bambino di quattro anni che viveva nella provincia di Belluno, ma è stato portato in Siria da sua padre Ismar Mesinovic. Il genitore di origini bosniache è rimasto ucciso in combattimento nel gennaio dello scorso anno. Il figlio è stato affidato ad un famiglia balcanica che ha aderito al Califfato. La madre cubana, Lidia Solano Herrera, che vive ancora nel bellunese, lo vuole indietro.

In un altro video girato di recente due ragazzini, che parlano perfettamente francese, vengono ripresi mentre imbracciano delle armi e sostengono di essere a Raqqa, la «capitale» siriana dello Stato islamico. Anche se minorenni, fanno parte dei volontari europei del Califfo.

I bambini addestrati dagli estremisti islamici in Siria e Iraq sono migliaia e vengono reclutati, con le buone o le cattive, dagli 8-9 anni in su. Lo scorso giugno i seguaci delle bandiere nere hanno rastrellato 1.227 minori nelle zone attorno a Mosul per mandarli nei campi di indottrinamento e addestramento chiamati «gli orsacchiotti del Califfato». Si calcola che siano almeno una decina fra l'Iraq e la Siria. In luglio i miliziani cinesi di Al Qaida ne hanno filmato uno vicino a Idlib, dove i minorenni vengono addestrati a sparare con fucili automatici Ak 47 e mitragliatrici. I «piccoli jihadisti», come sono chiamati nel nuovo video di reclutamento, subiscono il lavaggio del cervello in nome della Sharia, la dura legge del Corano. Alcuni vengono selezionati per gli attacchi suicidi. Il kamikaze più giovane era un ragazzino di 14 anni, Abu al Hassan al Shami, che si è fatto esplodere nella provincia irachena di Salahuddin. Sia Al Nusra, la costola di Al Qaida in Siria, che il Califfato, reclutano i piccoli jihadisti. Il 17 luglio un ragazzino che dovrebbe andare alle medie è stato filmato mentre tagliava la testa ad un prigioniero vicino a Homs, una delle città martiri siriane. Nel primo video del genere con un minore, il piccolo boia dichiara che «il nostro obiettivo non è solo Damasco, Homs o Palmira, ma Gerusalemme e Roma».

Prima di trasformarli in assassini in nome della guerra santa i manipolatori dei bambini organizzano concorsi a premio sulla conoscenza del Corano. I vincitori ottengono in regalo delle armi e a loro volta trascinano i coetanei sulla strada delle violenza. I piccoli jihadisti fanno anche i cuochi, i barellieri o le spie. Un minore kazako, che sta rimontando un kalashnikov con la bravura di un adulto, lancia in un video l'ennesimo messaggio devastante: «Noi verremo ad uccidervi, infedeli. Se Allah vorrà vi sgozzeremo tutti».

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