Cronaca giudiziaria

"Ecco perché Olindo e Rosa sono in cella da innocenti"

Il volume "Erba" di Monteleone e Priano delle "Iene" analizza la strage del 2006 e ne mostra le incongruenze

"Ecco perché Olindo e Rosa sono in cella da innocenti"

Ascolta ora: ""Ecco perché Olindo e Rosa sono in cella da innocenti""

"Ecco perché Olindo e Rosa sono in cella da innocenti"

00:00 / 00:00
100 %

Ci sono decine di motivi per cui gli assassini di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini, non possono essere Rosa Bazzi e Olindo Romano, e vogliamo metterle in fila qui di seguito, una volta di più. Rosa e Olindo non possono essere gli assassini perché non avrebbero potuto scappare dalle scale della palazzina di Raffaella, per poi rientrare nel loro appartamento, come sostenuto invece dalle sentenze. Insanguinati da testa a piedi, infatti, sarebbero stati visti da tutti i soccorritori arrivati nella corte dopo lo scoppio dell'incendio. Rosa e Olindo non possono essere gli assassini, perché non è possibile accettare che, solo per giustificare la loro colpevolezza, si debba credere a una ricostruzione inverosimile secondo cui Valeria Cherubini, trafitta da 47 coltellate e colpita violentemente alla testa, riesca a trascinarsi lungo il pianerottolo del primo piano e poi salire diciotto gradini mentre è inseguita dai suoi aggressori e poi, una volta entrata nel suo appartamento, riesca gridare «aiuto» con la gola recisa e la lingua tagliata. Il tutto senza deglutire una sola goccia di sangue e senza perderne, lungo il tragitto, che appena poche gocce.

Rosa e Olindo non possono essere gli assassini perché non hanno perso un capello a terra, non hanno lasciato un frammento microscopico della loro pelle sotto le unghie delle vittime, né un'impronta digitale o un'orma di scarpa sulla scena del delitto. Mentre qualcun altro, non sappiamo chi, l'ha fatto. E non è mai stato approfondito compiutamente.

Rosa e Olindo non possono essere gli assassini perché l'unico sopravvissuto, Mario Frigerio, riconosce come autore della carneficina un uomo diverso da Olindo: uno sconosciuto di carnagione olivastra, più alto di lui e pieno di capelli neri sulla fronte. E, solo dopo che un carabiniere interrogandolo gli ripete il nome di Olindo per nove volte, il ricordo di Frigerio cambia.

Rosa e Olindo non possono essere gli assassini perché l'unica traccia di sangue trovata sul battitacco dell'auto di Olindo non appare nelle foto che dovrebbero dimostrare che lì, invece, ci sarebbe stata. Perché di quella macchia non è stata scattata una foto al buio, essenziale per apprezzarla in luminescenza; perché quella macchia non è stata repertata, e il carabiniere che l'ha rilevata non esclude che quel sangue, in verità, l'abbiano portato lì i suoi colleghi. (...).

Rosa e Olindo non possono essere gli assassini perché nelle loro confessioni fra il cinquanta e il settanta per cento dei dettagli sono sbagliati. Perché si contraddicono a vicenda. E perché i loro racconti sono smentiti dai dati oggettivi rilevati sulla scena del crimine. Non sanno nulla che non abbiano visto e appreso dalle foto scattate dagli inquirenti sulla scena del crimine. Foto che gli stessi inquirenti mostrano loro. Foto da cui apprendono dettagli che pochi minuti prima dimostrano di non conoscere. Rosa e Olindo non possono essere gli assassini perché non possiedono le facoltà mentali necessarie a concepire, pianificare ed eseguire una strage così complessa, né per elaborare una strategia di copertura delle proprie tracce così perfetta ed efficace. Rosa, infatti, è affetta da un serio ritardo mentale, ha un quoziente intellettivo molto basso che non le permette neppure di riferire correttamente la propria data di nascita.

Mentre Olindo è un uomo che crede: crede che l'uomo non sia mai stato sulla Luna e crede che in carcere esistano le celle matrimoniali.

Commenti