Cronache

Ecco perché prendere il sole è un lavoro da scienziati

Perfino al mare, in una situazione di relax, fisica e chimica hanno una parte importante. Sopravvalutata invece la meteorologia: disciplina ancora immatura

Ecco perché prendere il sole è un lavoro da scienziati

Riflettere sotto l'ombrellone è l'ultima novità nello studio del cervello. Prima che venisse inventata la tecnica non invasiva Rmn (risonanza magnetica nucleare), lo studio del cervello aveva come unica via la malattia o l'incidente. E del cervello si era capito pochissimo. Oggi - grazie a Rmn - siamo arrivati a capire che il modello del cervello basato su un complesso sistema di circuiti elettrici non può spiegare come mai sia così difficile avere un'idea originale: riuscire cioè a immaginare qualcosa cui nessuno aveva mai prima pensato. Al posto dei circuiti elettrici sono necessarie le antenne. Quando l'enorme sistema di «antenne» entra in risonanza viene fuori l'idea originale. La probabilità che si realizzi questa risonanza tra le antenne è incredibilmente bassa. Ecco il motivo per cui è difficile avere un'idea originale. Chi scrive ha lavorato con la tecnica (Rmn) e seguito lo sviluppo dei modelli matematici in grado di simulare le attività del nostro cervello. Attività che si manifestano su due fronti. Quello di capire come nasce un'idea originale e quello di scoprire le condizioni affinché il cervello sia pronto per riflettere. Queste condizioni vanno dal buio notturno alla giornata di sole con l'ombrellone che protegge.

Il padre della Scienza moderna, Galileo Galilei, per riflettere aveva bisogno di silenzio senza che qualcuno lo disturbasse mai. E questo per lui poteva avvenire a tarda sera o in piena notte. Molti scienziati lavorano di notte per venire a capo di problemi complessi. Come la mettiamo con i problemi della vita quotidiana? Nasce così lo studio che è oggi di grande attualità in quanto è anche sotto l'ombrellone che il cervello sembra acquisti le condizioni per riflettere. Su cosa? Sui mille problemi che pone la Scienza nella vita di tutti i giorni. Vorremmo fare un esperimento al fine di scoprire se è vero che il nostro cervello, è proprio sotto l'ombrellone, che si apre alla riflessione. I temi che la scienza pone nella vita di tutti i giorni non mancano. Ne scegliamo uno che ha rovinato queste vacanze estive. Si parlava di riscaldamento globale e invece è arrivato un luglio da inverno. È necessario riflettere sulle previsioni meteo-climatologiche al fine di capire qual è l'origine degli errori madornali che caratterizzano questa attività da molti considerata scientifica. Primo punto da mettere in evidenza: la scienza della meteo-climatologia è ancora in fasce. Debbono passare molti anni prima che essa arrivi ai livelli di rigore tipici della scienza che ha scoperto l'universo subnucleare.

Per motivi di rigore matematico - sui quali sorvoliamo - non può esistere un'equazione che descriva i fenomeni meteo-climatologici. Possono esistere solo modelli matematici.

I modelli vengono costruiti ad hoc per cercare di essere quanto possibile più vicini alla realtà che si cerca di descrivere.

La Matematica dei modelli ha una struttura in cui una piccola incertezza nelle condizioni da cui si parte conduce a risultati fortemente diversi. Sta qui il motivo per cui le previsioni dei modelli matematici possono produrre effetti enormemente diversi da ciò che poi accade.

Il grande pubblico è convinto che la scienza della meteo-climatologia abbia capito tutto su passato, presente e futuro meteo-climatologico di questa navicella spaziale detta Terra, che gira attorno al Sole. Se così fosse la meteo-climatologia dovrebbe avere una matematica in grado di spiegare com'è nato l'enorme deserto del Sahara (che era una splendida distesa di verde) e come la Groenlandia («Terra verde» in inglese) sia diventata un'enorme distesa di ghiaccio. I colleghi impegnati nelle previsioni meteo-climatologiche sanno che siamo molto distanti da questo traguardo. Ne sono prova gli errori sulle previsioni di cui siamo tutti testimoni.

Nelle prossime puntate tratteremo il rischio che corre la credibilità scientifica se non fa capire al grande pubblico quali sono i problemi della meteo-climatologia che hanno bisogno di studio teorico e di ricerche sperimentali. Ecco alcuni esempi: il motore meteorologico, capire come si formano le nuvole, gli effetti dei Raggi Cosmici sul clima, la distinzione netta tra Meteorologia e Climatologia, la validità dei modelli matematici. Come detto prima non mancano i temi che la Scienza pone nella vita di tutti i giorni. Quello scelto da noi oggi è di attualità ma se voi lettori ne vorrete proporre altri saremo lieti di discuterli nella speranza che possano aiutarvi a riflettere.

Sotto l'ombrellone, naturalmente.

Commenti