Politica

Emergency sfrutta Valeria senza dire chi l'ha uccisa

Noi rispettiamo il lavoro di Gino Strada e della sua Emergency, ma né Gino Strada (né tantomeno sua figlia Cecilia) possono arrogarsi il diritto di trasformare Valeria Solesin nella testimonial «politica» della sua organizzazione

Emergency sfrutta Valeria  senza dire chi l'ha uccisa

Noi rispettiamo il lavoro di Gino Strada e della sua Emergency, ma né Gino Strada (né tantomeno sua figlia Cecilia) possono arrogarsi il diritto di trasformare Valeria Solesin nella testimonial «politica» della sua organizzazione.La salma di Valeria, 28 anni, la ragazza italiana morta venerdì scorso nella sala del Bataclan, non è ancora rientrata nel nostro Paese, ma già è partita la corsa per appropriarsi del suo «simbolo». Il sorriso dolce di Valeria, ma soprattutto il suo bel cervello di studentessa modello, impegnata nel sociale, fanno gola a tanti. A troppi. Tra questi spiccano appunto i vertici di Emergency che ieri hanno rilasciato decine di interviste, sottolineando sempre che Valeria «è stata una nostra attivista». Una circostanza vera, anche se limitatissima nel tempo e risalente a un'epoca in cui Valeria era poco più di una ragazzina.Ma è bastata questa minima frequentazione per far sentire Cecilia Strada legittimata a postare una foto antichissima di Valeria durante una «riunione nella sede Emergency di Trento». Quando abbiamo visto quello scatto, la memoria è subito andata a una frase pronunciata dal protagonista del romanzo di Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento: «La forma conta quanto la sostanza: è la triste realtà di quest'epoca di ciarlatani». Già, la forma che diventa sostanza. E la forma scelta dalla «ditta» Strada risulta decisamente sopra le righe.

Non ci riferiamo ovviamente al commendevole cordoglio mostrato verso la famiglia di Valeria Solesin: una solidarietà e una vicinanza alla quale si aggiunge e l'Italia intera. Ma piuttosto ai risvolti «ideologici» di cui ieri risultavano grondanti le dichiarazioni di Strada padre e Strada figlia: «Vediamo accadere in Europa quello che da anni accade in Afghanistan, in Irak, in Siria: le nostre scelte di guerra ci stanno presentando il conto di anni di violenza e di distruzione. Diritti, democrazia e libertà sono l'unico modo di spezzare il cerchio della violenza e del terrore. L'alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci». Non una parola sui veri colpevoli della strage parigina. Anzi, la traduzione dello Strada-pensiero pare essere il seguente: la colpa è, sempre e comunque, dell'Occidente.Ma anche tra le fila di Emergency c'è chi non prende per oro colato le interpretazioni geopolitiche (a senso unico) della coppia Strada&Strada. Sulla pagina Facebook dell'«organizzazione umanitaria» che si vanta di «aver curato dal '94 oltre 6 milioni di persone», Giulio Marchio, risponde per le rime: «Mi spiace ma con tutto il rispetto per la vostra missione, dissento dal l'equazione guerre in Afghanistan e in Irak e in Siria, con quello che è accaduto a Parigi. Questi sono gli stessi che radono al suolo Palmira e ne uccidono il direttore e che in Afghanistan distrussero i Budda, e che sgozzano gli infedeli o anche i siriani musulmani o i giordani anch'essi musulmani. Siamo di fronte a qualcosa di più. E adesso lapidatemi pure». Temiamo che non verrà deluso.Intanto la mamma di Valeria ribadisce: «Mia figlia è una perdita per tutto il Paese». Vietato strumentalizzare la sua figura.

Agli Strada fischieranno le orecchie.

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