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"Era un bullo ma non si dice" E i neri d'America si dividono

Ancora scontri, ma nella comunità afro si apre una breccia. La star Pharrell Williams critica la vittima. Insultato sul web

"Era un bullo ma non si dice" E i neri d'America si dividono

Perché nessuno parla del bullismo di Michael Brown? Proprio quando Ferguson conosce la prima notte di parziale tranquillità dopo tre giorni di scontri, la star nera vincitrice dei Grammy Awards, Pharrell Williams, scuote il dibattito nazionale. Mentre una parte dei manifestanti ha messo a ferro e fuoco il sobborgo di St. Louis, in Missouri, per la decisione del Gran Giurì di non incriminare il poliziotto Darren Wilson in merito all'uccisione del 18enne nero Michael Brown, lo scorso 9 agosto, l'artista (famosissima la sua hit «Happy»)si rivela una delle rare voci contro, e dice che è il caso di parlare anche del comportamento di Brown. E delle condizioni che lo hanno spinto a seguire una condotta da «teppista».

In un'intervista alla rivista Ebony , Williams spiega che le azioni del 18enne mentre rubava una scatola di sigari in un negozio mostrano un adolescente senza rispetto per le legge. «Sembrava davvero un teppista, ed è un atteggiamento verso cui ho dei problemi», afferma la star. «Non con lui, ma con tutto ciò che è accaduto nella sua vita per convincersi che quello è un comportamento accettabile - continua - Perché non ne stiamo parlando?». Pharrell poi precisa che l'agente Wilson ha esagerato, «ha usato una forza eccessiva su un ragazzino e per questo deve essere punito. Certo, se non ascolti quello che ti dice la polizia dopo che hai malmenato un negoziante, sei in cerca di guai - chiosa - Ma non stai cercando di essere ucciso». Le sue parole, tuttavia, hanno scatenato reazioni indignate da parte della comunità afroamericana. «Hey bianchi, volete Pharrell Williams?», cinguetta un utente, mentre un altro lo definisce « un vigliacco». E ancora, «spero che nessun giovane nero prenda esempio da lui». Intanto a Ferguson, complice forse il freddo e la pioggia gelata, o forse l'arrivo della festa del Thanksgiving, sembra essere tornata la calma: nella notte di mercoledì sono scesi in strada solo pochi manifestant.

Dall'inizio degli scontri, però, nella cittadina del Missouri e ai quattro angoli del Paese sono state arrestate oltre 400 persone. L'Fbi ha arrestato due membri del New Black Panther Party accusati di star preparando attentati contro il capo della polizia e il procuratore di Ferguson ed un attacco dinamitardo contro l'Arco di St. Louis. Ma la protesta corre anche in rete: su Twitter continuano gli appelli delle star a boicottare il Black Friday, la giornata di grandi sconti dopo la Festa del Ringraziamento. Dal re dell'hip-hop Russell Simmons, all'attrice di «Vampire Diaries» Kat Graham, sono diversi i divi che chiedono ai loro follower di non comprare in segno di protesta, con gli hashtag #notonedime (neanche un centesimo) e #boycottBlackfriday. E un altro episodio rischia di riaccendere gli animi dei manifestanti: è la pubblicazione del video del 12enne afroamericano di Cleveland ucciso da un poliziotto perché stava armeggiando con una pistola giocattolo.

Il filmato, ripreso da una telecamera di sorveglianza e rilasciato dalla famiglia della vittima, mostra che Tamir Rice è stato freddato due secondi dopo che l'agente è arrivato sul posto, convinto che la pistola fosse vera.

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