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Esperti in allarme: le tasse triplicheranno. Prossima stangata, la prima abitazione

Il centro studi liberale: riforma da cestinare, l'investimento immobiliare è il più colpito di altri. La ripresa dipende dall'edilizia

Esperti in allarme: le tasse triplicheranno. Prossima stangata, la prima abitazione

La riforma del catasto? Triplicherà in media il carico fiscale sugli immobili e costituirà la leva per aggredire la prima casa, finora risparmiata dalle tenaglie dell'Imu. È quanto ha sottolineato Lettera 150, think tank liberale costituito da circa 300 docenti universitari, in una nota pubblicata ieri in merito al tema più «caldo» della delega fiscale che oggi tornerà a essere esaminato dalla commissione Finanze della Camera.

«Un aumento della tassazione sugli immobili sarebbe iniquo», osserva il think tank ricordando che già attualmente il prelievo su questa asset class è superiore alla media dei Paesi Ocse (6,1% contro 5,5%, mentre in Germania è al 2,7%). Un altro argomento a sfavore dell'articolo 6 della delega (contenente la revisione degli estimi) è il fatto che «l'investimento in beni immobili è attualmente più tassato degli investimenti in beni mobili». A Milano il capitale investito in immobili paga il 108% in più dello stesso capitale investito in mobili, a Roma il 264% in più, a Napoli il 151% in più, a Firenze il 154% in più. In terza istanza, Lettera 150 ricorda come l'introduzione dell'Imu abbia determinato un calo consistente dei consumi da parte delle famiglie italiane.

A corroborare questa tesi Lettera 150 ricorda come «secondo la teoria del ciclo vitale del premio Nobel Modigliani il consumo di un individuo dipende dal valore attuale della sua ricchezza personale e dai guadagni acquisiti nel corso della vita». In pratica, aumentare il prelievo fiscale tende a impoverire il contribuente impedendogli di accantonare risparmi che gli consentiranno di mantenere invariato il tenore di vita successivamente al pensionamento. Infine, «uno studio Ocse ha dimostrato che non è economicamente sostenibile che si aumenti l'imposizione sugli immobili quando la imposizione sui redditi e sui trasferimenti di ricchezza è alta» come in Italia.

«La casa è il bene prioritario degli italiani ed è probabile che un terzo della crescita del Pil nel 2021 sia stata legata al settore immobiliare e al suo indotto», rileva il presidente di Lettera 150, Giuseppe Valditara, aggiungendo che «minacciare una crisi di governo per una norma che, stando alle dichiarazioni stesse del presidente del Consiglio, avrebbe solo rilievo statistico mi sembra curioso e persino grave. Secondo Valditara, la riforma del catasto dovrebbe puntare sulla «lotta all'abusivismo mediante l'utilizzo di droni con cui censire il patrimonio che sfugge; lì bisogna recuperare l'evasione, mentre una rivalutazione delle rendite significherebbe una stangata pazzesca tanto più che nella raccomandazione europea non solo c'è l'aumento delle imposte tramite rivalutazione, ma anche la tassazione della prima casa». Tutto questo, conclude, «proprio nel momento in cui italiani hanno timore per il proprio futuro visto il crollo della Borsa».

E se Lettera 150 e anche Federproprietà chiedono lo stralcio tout court dell'articolo 6 del ddl delega fiscale, Confedilizia cerca una mediazione sostenendo l'emendamento degli ex grillini di Alternativa c'è che sopprime solo la parte relativa all'utilizzo del valore patrimoniale degli immobili e non l'intero articolo.

Forza Italia, tuttavia, ha annunciato l'astensione.

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