Politica

Esplode palazzina: morti due coniugi

Tre le persone ferite nello scoppio causato da una bombola del gas

Marco Gemelli

Firenze È stato un improvviso boato, a svegliare all'alba la comunità di Portoferraio, sull'isola d'Elba: nell'esplosione causata dallo scoppio di una bombola del gas hanno perso la vita due coniugi livornesi. Lo scoppio ha mandato in frantumi l'intera palazzina di due piani in via De Nicola dove vivevano le due vittime, Silvano Pescatori di 68 anni e la moglie Maria Grazia Mariconda di 76.

I vigili del fuoco, arrivati sul luogo della tragedia poco prima delle, hanno estratto vive dalle macerie altre tre persone, una famiglia di Portoferraio. Ma per i coniugi originari dell'Elba, dove erano tornati per un breve periodo di vacanza non c'è stato nulla da fare.

Il corpo dell'uomo, proprietario dello stabile crollato, è stato ritrovato quasi subito dai pompieri, mentre quello della donna è stato individuato sotto le macerie intorno alle 12, dopo ore di ricerche rese ancor più difficili dal rischio di ulteriori scoppi. I soccorritori provenienti da diverse aree della Toscana sono stati costretti a utilizzare una autogrù, rimuovendo i vari strati dell'edificio crollato fino a raggiungere il corpo della donna, sotto una tettoia.

Grazie anche all'aiuto delle unità cinofile, dalle macerie sono stati estratti anche i tre feriti: si tratta di una coppia di anziani e della loro figlia di 46 anni, subito portati in ospedale. Se per la 75enne è stato sufficiente un ricovero a Portoferraio, il marito e la figlia sono invece stati trasportati d'urgenza in elicottero all'ospedale di Cisanello, a Pisa, con ustioni tra il 50 e il 90 per cento del corpo. Si sono salvati i componenti di un terzo nucleo familiare presente nella palazzina, situata in una zona residenziale e servita da una serie di bombole del gas esterne.

Sul luogo dell'esplosione è arrivato anche il sindaco di Portoferraio, Angelo Zini. «È una tragedia ha commentato non ci sono altre parole. Stiamo lavorando anche per mettere in sicurezza un tetto della palazzina che è rimasto in piedi ma pericolante, e per dare assistenza a tutti gli operatori che sono intervenuti».

Solidarietà e vicinanza sono state espresse dal vescovo di Massa Marittima-Piombino, monsignor Carlo Ciattini.

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