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"Espropriate" le concessioni. Così M5s si vendica di Atlantia

Nel Milleproroghe si facilita la revoca ad Autostrade Il governo si spacca e il decreto è approvato salvo intese

"Espropriate" le concessioni. Così M5s si vendica di Atlantia

Un esproprio in piena regola. È quanto prevede l'articolo 33 del decreto Milleproroghe approvato ieri salvo intese dal Consiglio dei ministri. In particolare, il testo prevede che «in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per l'affidamento a nuovo concessionario», Anas può assumerne la gestione. L'approvazione «salvo intese» dipende dal dissenso della componente renziana. I ministri Teresa Bellanova ed Elena Bonetti hanno verbalizzato il proprio «no»

A prima vista sembra un dispositivo ideato ad hoc nei confronti di Autostrade per l'Italia, nel mirino dei Cinque stelle dopo il crollo del Ponte Morandi. La procedura di revoca della concessione, più volte annunciata da Di Maio e dal premier Conte, non si è mai realizzata proprio per timore delle cause miliardarie che la controllata della famiglia Benetton avrebbe potuto intentare per un provvedimento simile. Il Milleproroghe, però, sembra facilitare l'operazione. «Qualora l'estinzione della concessione derivi da inadempimento del concessionario, dal valore delle opere realizzate al netto degli ammortamenti spettante al medesimo è detratto quanto il concessionario è tenuto a pagare per il risarcimento dei danni derivati dal suo inadempimento. Il valore spettante al concessionario uscente, qualora maggiore del risarcimento dovuto, è indisponibile da parte di quest'ultimo fino al completo soddisfacimento dei crediti risarcitori accertati in giudizio ovvero sulla base di accordi o atti di riconoscimento unilaterali», si legge nella bozza del decreto. In pratica, Autostrade verrebbe espropriata della concessione e le penali sono congelate fino a conclusione della azione risarcitoria anche perché «l'efficacia del provvedimento non è sottoposta al pagamento» delle penali. Inoltre, l'articolo 33 viene inserito di diritto nei contratti di concessione già stipulati, una retroattività di fatto.

«L'articolo 33 rischia di distruggere un intero settore produttivo del Paese», ha commentato l'Aiscat, l'associazione dei concessionari autostradali, esprimendo «sconcerto e incredulità» per la norma che sembra inficiata «da forti dubbi di incostituzionalità». Come detto la norma ha spaccato il governo in quanto Iv ha immediatamente preso le distanze da un provvedimento che cambia le regole in corso d'opera e produrrebbe un «effetto Ilva», scoraggiando eventuali investitori esteri dal portare le loro attività in Italia. L'occupazione nel settore, inoltre, verrebbe messa a rischio da una decisione giudicata «estemporanea» in quanto non vi è nessuna previsione sul riassorbimento dei dipendenti che i concessionari si ritroverebbero a dover licenziare. L'ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha festeggiato con un video su Facebook l'approvazione del Milleproroghe, in particolare nella parte riguardante lo stop ai pedaggi, soddisfatto di aver bloccato «guadagni spropositati ai danni dei cittadini».

Dal testo del decreto sono scomparse anche altre norme, un segnale dei malesseri all'interno della maggioranza. Nel dettaglio: il riscadenzamento dei debiti della Regione Sicilia, le nuove norme per il vertice Anac e di sport & Salute (ex Coni Servizi). Confermata la proroga dei vertici di Authority Tlc e Garante privacy.

Intanto, la commissione Bilancio della Camera ha dato l'ok alla manovra respingendo tutti gli emendamenti. Fi, Lega e Fdi hanno abbandonato la seduta per protesta.

Domani la fiducia e il voto finale.

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