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Europoltrone, l'Italia in serie B

Conti sballati: non avremo commissari di peso

Europoltrone, l'Italia in serie B

Milano Per sfortuna del governo italiano a giudicare i conti della prossima legge di bilancio sarà ancora la commissione guidata da Jean Claude Juncker. Quella che la maggioranza gialloverde voleva rottamare velocemente subito dopo il voto europeo e contro la quale esponenti dell'esecutivo italiano hanno speso parole pesantissime, che ora rischiano di ritorcersi contro. Il fatto è che a Bruxelles un'intesa sul nuovo presidente della Commissione europea è lontanissimo. I tre partiti principali restano fermi sui loro candidati di Bandiera: Manfred Weber per il Ppe, Frans Timmermans per il Pse e Margrethe Vestager per i liberaldemocratici. Non c'è al momento nessuna possibilità di una maggioranza senza la partecipazione dei tre gruppi storici e l'impasse coinvolge anche il Consiglio europeo.

Il governo italiano non si è mai fatto illusioni sulla procedura di infrazione per il debito. Sarà gestita dalla commissione uscente, quindi dal durissimo vicepresidente Valdis Dombrovskis e dal commissario Pierre Moscovici. Ma fino a pochi giorni fa sperava di contare su equilibri politici più favorevoli con la prossima legge di Bilancio, tra ottobre e dicembre.

«Con tutta probabilità saremo ancora in carica fino alla fine dell'anno», facevano sapere nei giorni scorsi fonti della commissione Juncker. Tempi lunghi, quindi, anche per la scelta dei commissari e in Italia c'è chi spera di sfruttare questa trattativa. Il governo Conte mira a un incarico economico. Si è parlato della Concorrenza o addirittura degli Affari economici, la poltrona oggi occupata da Moscovici. Ma è un obiettivo impossibile per l'isolamento politico dell'Italia e per i conti del Paese, perennemente sotto osservazione. Allora sta crescendo la tentazione di accettare un incarico meno prestigioso, ad esempio l'agricoltura o il commercio esterno, ma di chiedere in cambio un occhio di riguardo sui conti del 2020.

Altro obiettivo difficile, soprattutto senza un ministro per le Politiche Europee. Paolo Savona si è dimesso un anno fa. Per questo in questi giorni il vicepremier Matteo Salvini sta facendo pressioni sul premier Giuseppe conte per accelerare la nomina.

Arriverà «nelle prossime settimane», ha assicurato ieri il leader M5s Luigi Di Maio.

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