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La Onlus di Marino nei guai. Si indaga per evasione fiscale

Imagine, la onlus voluta dal sindaco marziano, finisce sotto indagine: contratti fittizzi per ottenere sgravi fiscali

La Onlus di Marino nei guai. Si indaga per evasione fiscale

Ancora guai per il sindaco di Roma, Ignazio Marino. La Onlus da lui fondata nel 2005 è indagata per truffa ai danni dello Stato. È questa la notizia data dal quotidiano Libero, oggi, in prima pagina.

Come se non bastassero la stroncatura di quest'estate della stampa internazionale sulla gestione della Capitale, l'inchiesta Mafia Capitale, le polemiche per i funerali in pompa magna dei Casamonica, l'affiancamento del prefetto Gabrielli nell'amministrazione della città e la querela per diffamazione dopo la frase sui rappresentanti della destra romana, al primo cittadino, dopo l'acquazzone di ieri che - come da prassi - ha allagato la città, è caduta un'altra tegola addosso.

La procura di Roma - ricostruisce il quotidiano - ha aperto un procedimento per indagare su tre contratti di assunzione firmati da Marino in qualità di presidente e legale rappresentante della Onlus "Imagine", da lui voluta per migliorare la qualità della salute nel mondo e ridurre il divario tra lo stato di salute delle popolazioni dei Paesi industrializzati e quello dei Paesi in via di sviluppo.

A far muovere gli inquirenti, già a partire dal 2013, sono stati i contratti di collaborazione occasionale che la Onlus avrebbe stipulato con tre persone, di cui solo una realmente esistente, Carlo Pignatelli, ormai ex dipendente dell'organizzazione. A lui sarebbero andati, oltre al proprio compenso, anche quelli degli altri due assunti (in realtà solo sulla carta, con nomi di fantasia), per ottenere uno stipendio mensile totale di circa 900 euro.

L'escamotage dei tre contratti, destinati in realtà sempre alla stessa persona, avrebbe permesso alla Onlus di ottenere sgravi fiscali superiori a quanto sarebbe spettato di diritto, dichiarando l'assunzione di una sola persona.

538em;">Le agevolazioni remunerative così ottenute costituirebbero un reato di evasione fiscale ma, grazie alla depenalizzazione volutas dal governo Renzi, è possibile che, dal momento che si tratta di cifre basse, si scelga di percorrere la strada dell'archiviazione.

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