Cronache

Eventi, parte il piano Gabrielli: "Ingressi blindati e vie di fuga"

La circolare dopo il caos a Torino: allerta su capienza delle piazze e alcolici. Gli obblighi per gli organizzatori

Eventi, parte il piano Gabrielli: "Ingressi blindati e vie di fuga"

Si inizia ad applicare la circolare del capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, emessa dopo i fatti di Torino. L'autopsia sul corpo di Erika Pioletti, la 38enne di Domodossola calpestata dalla calca in piazza San Carlo, ha confermato che la donna è deceduta a causa dell'arresto cardiaco avvenuto quasi subito dopo il trauma da schiacciamento. Affinché non accadano più fatti di questo tipo, il dipartimento della Pubblica sicurezza ha deciso l'applicazione di misure specifiche. Ma funzionano? In buona parte sì, anche se ancora si deve aggiustare il tiro per arrivare a un impegno che porti risultati concreti.

Nella circolare si dispone che si debba verificare «la capienza delle aree dell'evento per la valutazione del massimo affollamento sostenibile». I responsabili dell'accesso sono, secondo il documento, gli organizzatori della manifestazione, che dovranno regolare gli ingressi. Il fatto è che, in caso di eventi molto grandi e in cui è previsto un alto numero di partecipanti, si deve avere il tempo per applicare la normativa. Non sempre ciò può accadere. Il 16 giugno a Pisa ha avuto luogo la tradizionale luminaria di San Ranieri. Tutto è andato per il meglio, ma la partecipazione è andata oltre le aspettative e, nonostante la circolare di Gabrielli parli di «valutare i provvedimenti finalizzati al divieto di somministrazione e vendita di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine, che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità», a fine manifestazione piazza dei Cavalieri, lo storico sito in cui si trova la scuola Normale superiore, si è riempita di abusivi che, come spesso accade, hanno venduto alcolici senza autorizzazione, creando qualche problema.

Per l'applicazione della circolare i vari comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica a livello provinciale già iniziano a riunirsi per valutare man mano, a seconda dell'evento, anche in considerazione della stagione estiva, quali devono essere le modalità attuative del provvedimento. Si parla di quella che di fatto è la maggior responsabilizzazione delle figure degli addetti alle manifestazioni, indicati dagli organizzatori, che dovranno monitorare e regolare gli accessi. Tra gli obblighi ci sono «piano di impiego, a cura dell'organizzatore, di un adeguato numero di operatori, appositamente formati, con compiti di accoglienza, instradamento, regolamentazione dei flussi anche in caso di evacuazione». Un aiuto che arriverà e si dovrà ricercare nel mondo civile per dare supporto, alle singole manifestazioni, agli operatori delle forze dell'ordine.

Insomma, si punta su un lavoro puntuale e sinergico che serva a dare la misura dell'impegno portato avanti per evitare che possano accadere di nuovo fatti come quelli di Torino, ma che vadano anche nella direzione della limitazione dei danni in caso di reale attacco terroristico.

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