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"È un evento prestigioso Difendiamo la Ryder cup o l'Italia perde la faccia"

Il presidente di Federgolf: «Porterà soldi e lavoro Pagheranno gli sponsor, serve solo la garanzia»

"È un evento prestigioso Difendiamo la Ryder cup o l'Italia perde la faccia"

«Questa Ryder Cup, la difenderò con le unghie. È la più importante manifestazione del golf professionistico mondiale. L'Italia ha già perso le Olimpiadi, non possiamo permetterci di buttare alle ortiche il lavoro di anni, né di prendere a schiaffi chi ha creduto nell'Italia e ha assegnato al nostro Paese l'organizzazione di questo evento».

Franco Chimenti presidente della Federgolf, anzi il super presidente come è stato ribattezzato, visto e considerato che lo scorso ottobre è stato rieletto per la quinta volta consecutiva al vertice dello sport verde per eccellenza, è amareggiato, sconcertato. Ma anche determinatissimo mentre al Giornale distilla con voce ferma le sue prime considerazioni dopo un delicatissimo incontro con gli organizzatori britannici della Ryder.

Come è andata presidente, riuscirà a far restare in Italia la Ryder del 2022?

«Io sono ottimista per natura e debbo dire che il confronto che ho appena concluso sia con i delegati dell'European Tour, che con la professional Golf Association americana che si occupano dell'organizzazione dell'evento, lascia ben sperare sull'inattaccabilità di questa Coppa. I colleghi dell'European tour sanno bene infatti che nel nostro Paese tutto diventa complicato quando politica e burocrazia vanno a braccetto ma sanno anche che, superando in volata Francia, Spagna e Austria, abbiamo lavorato con impegno per ottenere la candidatura, e continueremo a farlo perché tutto si concretizzi in un grande torneo da qui a cinque anni».

Vogliamo spiegare ai non golfisti che cos'è la Ryder Cup?

«È sicuramente il più storico torneo di golf. Si svolge ogni due anni, a partire dal 1927, tra una selezione di 12 giocatori statunitensi e una di 12 golfisti europei. Viene ospitata alternativamente nei due continenti: per l'Europa si sono sempre scelti campi britannici, fatta eccezione per l'edizione del 1997, disputatasi al Valderrama Golf Club in onore del fuoriclasse spagnolo Severiano Ballesteros, deceduto prematuramente, quella del 2018, che si giocherà a Saint-Quentin-en-Yvelines in Francia, e quella del 2022, che si giocherà , eccome se si giocherà, glielo assicuro al Marco Simone Golf & Country Club a Roma».

Che cosa significa portare la Ryder Cup in Italia?

«Significa un indotto per il nostro Paese di almeno 500 milioni di euro. Decine di posti di lavoro e centinaia di camere d'albergo che saranno riempite almeno per due settimane prima e dopo la manifestazione. Significa un incremento ulteriore del turismo golfistico che nel 2016 ha visto transitare 600 mila persone contro le 500 mila dell'anno precedente. E il turista che gioca a golf in Italia non solo spende perché se lo può permettere ma può oramai scegliere perché l'offerta di campi da Nord a Sud è davvero interessante. In più la Ryder Cup in Italia è anche il riconoscimento di una crescita costante della professionalità e del valore in campo internazionale dei nostri giocatori».

Ma ci sono i soldi per non far naufragare il progetto?

«Il termine per presentare la fideiussione scadrà il 26 Febbraio: chiederemo sicuramente una proroga che non può non esserci concessa. Siamo convinti che si possano percorrere altre strade perché, mi scusi il gioco di parole, ci vengano garantite queste garanzie. L'Italia non può fare una figura meschina».

Ma avete davvero bisogno di tutti questi soldi, presidente?

«In realtà siamo in grado di sopperire tranquillamente. Intanto i famosi 97 milioni al centro della polemica di queste ore già diventano 57 perché abbiamo quasi chiuso un accordo da 40 milioni di euro con l'advisor Infront e con altri lo faremo. A noi serve solo la garanzia, poi possiamo camminare da soli.

E vogliamo farlo a testa alta».

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