Politica

Gli ex grillini confondono le due Coree

Senato della Repubblica, atto n. 4-06689, pubblicato il 2 marzo nella seduta n. 411, Iannutti, Morra, Giannuzzi, Lezzi, Angrisani, Crucioli, Granato, Moronese, Abate, Mantero, Botto

Gli ex grillini confondono le due Coree

Senato della Repubblica, atto n. 4-06689, pubblicato il 2 marzo nella seduta n. 411, Iannutti, Morra, Giannuzzi, Lezzi, Angrisani, Crucioli, Granato, Moronese, Abate, Mantero, Botto, premesso che, considerato che, si chiede di sapere e qui riassumo io la sostanza dell'interrogazione pensata e messa per iscritto dai senatori ex del movimento 5 stelle, oggi del gruppo misto, un undici sceso in campo per giocarsela sulla guerra, su Putin, coinvolgendo la storica ingerenza degli americani, i missili sovietici su Cuba, varie ed eventuali per poi accennare alle decisioni del boicottaggio degli atleti russi. E qui i senatori del gruppo misto confermano di avere cambiato pelle ma non il vizio, infatti riporto testualmente il loro elaborato: «Perfino la norma consolidata (anche se non scritta) che separa rigidamente la politica dallo sport è stata calpestata, portando alla decisione di escludere le squadre russe di club e nazionali, e singoli atleti, da tutte le competizioni internazionali. Tanto per mostrare l'assurdità di questa decisione, il boicottaggio sportivo non accadde nemmeno quando l'Italia andò a giocare la finale di coppa Davis nel Cile di Pinochet fresco di golpe; l'intero consesso sportivo mondiale partecipò nel 2018 alle olimpiadi di Pyongyang, proprio nel periodo in cui la Corea del Nord era stata accusata da tutti gli organismi internazionali di violare i diritti umani e di voler scatenare una guerra globale grazie agli esperimenti nucleari che stava conducendo; e più in generale una decisione del genere non è stata mai presa da nessuna federazione sportiva internazionale». Mi fermo qui e ritorno ai Giochi del 2018. Non risulta, su mappe, atlanti e albo d'oro, che Pyongyang abbia mai ospitato le Olimpiadi invernali in quella data, a meno che non si sia trattato di competizioni clandestine o di sagre sportive organizzate dal leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea, Kim Jong-un nella ridente e ubertosa capitale del Paese. Risulta, invece, che gli atleti di ogni parte del mondo abbiano disputato le gare olimpiche a PyeongChang che si trova però nella Corea del Sud, dunque senza alcuna limitazione e censura per i partecipanti. Un errore di sbaglio, direbbero loro, un asterisco rispetto al problema vero. Gli undici senatori ex grillini vanno comunque capiti. Nel loro afflato politico hanno anche richiesto come «sia giusto separare lo sport e la cultura dalla politica, facendo sì che le azioni politiche non si trasformino in una persecuzione ideologica». Per il momento siamo alla persecuzione della geografia, come con il tunnel del Brennero o Matera in Puglia, (cfr Toninelli&Di Maio). Si replica.

Alla prossima.

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