Politica

Manovra, lite Conte-Di Maio E l'Ue ora chiede spiegazioni

Scintille nel vertice tra il premier e il ministro prima del redde rationem con la maggioranza. Tensione sulle Partite Iva

Manovra, lite Conte-Di Maio E l'Ue ora chiede spiegazioni

Il faccia a faccia tra Conte e Di Maio non ha portato a risultati concreti per il cambio della manovra. Di fatto secondo le indiscrezioni che sono trapelate dal vertice della mattinata a palazzo Chigi, la situazione è ancora in fase di stallo. Sul piatto della manovra ci sono diversi nodi da sciogliere: dal carcere agli evasori al tetto ai contanti che dovrebbe scendere a 2000 euro per il 2020 e a 1000 euro per il 2021. Inoltre ad accompagnare le tensioni tra 5 Stelle e palazzo Chigi ci sono anche le sanzioni per il Pos da destinare a tutti i commercianti che non accettano il pagamento con carta. A quanto pare, proprio sul fronte dei contanti, resta il limite voluto da Conte e dal Mef. Una mossa questa che ha mandato su tutte le furie i renziani di Italia Viva e anche i 5 Stelle. Di fatto nell'ultima bozza del dl Fisco le parole sono fin troppo chiare: "A decorrere dall’1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il divieto e la soglia per le transazioni in contante sono riferiti alla cifra di 2.000 euro. A decorrere dall’1 gennaio 2022 il predetto divieto e la predetta soglia sono riferiti alla cifra di 1.000 euro". Insomma per il momento passa la "linea Conte".

Sull'ultima bozza però pare sia scomparsa la Digital Tax. L’articolo che introduceva l’imposta sui servizi digitali a decorrere dal 2020, rendendo operativa la misura introdotta dalla legge di bilancio 2019, non compare più nel testo. Nelle bozze precedenti era stata anche rivista al rialzo la stima del gettito da 600 a 708 milioni annui. La norma in questo caso potrebbe approdare direttamente nella manovra. Ma queste tensioni (altissime) sulla legge di Bilancio potrebbero anche portare a scenari finora impensabili come un ritorno alle urne. Una frattura sulla manovra potrebbe spalancare le porte ad un voto anticipato in caso di crisi. E Salvini si dice pronto: "Se Conte dovesse fare un passo indietro si dovrebbe tornare alle elezioni il prima possibile. In una democrazia normale se saltano i governi, se mancano le maggioranze e se l’unico collante è la poltrona si va alle elezioni. L’unica via normale". Infine a far salire ancora di più la temperatura nel governo sono i chiarimenti che l'Ue vorrà sulla manovra con la lettera in arrivo a Roma. La Commissione Ue infatti vorrà vederci chiaro sulle misure previste in manovra e soprattutto sulle coperture assicurate dall'esecutivo.

Commenti