Politica

«Per la famiglia Cucchi era un delinquente»

La frase choc sarebbe stata ascoltata da un carabiniere

«Quando abbiamo chiesto alla madre di Cucchi di mettere un avvocato di fiducia, ci ha risposto che non avrebbero speso altri soldi per quel delinquente del figlio». Lo rivelerebbe, secondo il quotidiano romano Il Tempo, un'intercettazione agli atti dell'inchiesta sulla morte del trentunenne deceduto il 22 ottbre 2009 all'ospedale Pertini di Roma qualche giorno dopo il suo arresto per spaccio di droga, secondo i parenti a causa delle violenze subite dalle forze dell'ordine). La frase sarebbe stata pronunciata dal maresciallo dei Carabinieri Roberto Mandolini, vicecomandante della stazione Appia all'epoca dei fatti, indagato per falsa testimonianza insieme con il collega Vincenzo Nicolardi, mentre altri tre militari dell'Arma, Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco tedesco, che sei anni fa erano in servizio presso la stazione Appia, sono indagati per lesioni personali aggravate e abuso di autorità.Mandolini avrebbe riferito la circostanza nel corso di una conversazione telefonica con il consulente legale del Sap (il sindacato delle forze dell'ordine), che gli consigliò di raccontare tutto al pm Govanni Musarò, davanti al quale però si sarebbe poi avvalso della facoltà di non rispondere.Sempre secondo Il Tempo, il maresciallo dei Carabinieri nel corso della stessa conversazione avrebbe anche detto, riferendosi a Ilaria Cucchi, la sorella del giovane morto, che da anni combatte in prima persona la battaglia per l'accertamento della verità: «La sorella pseudogiornalista si era candidata con Ingroia e la Bonino. Dopo aver preso i soldi, 1.342.000 euro, ha venduto casa e ha cambiato vita. Del fratello, quando era in vita, non ne voleva sapere nulla».Nei giorni scorsi intanto il gip Elvira Tamburelli ha confermato la perizia già affidata a Francesco Introna, medico legale a Bari, oltre che ad altri tre medici, per accertare il nesso di causalità tra le percosse che sarebbero state inferte a Cucchi e la sua morte.

Il giudice ha respinto l'istanza di ricusazione del perito Introna che era stata sollecitata dall'avvocato Fabio Anselmo che assiste la famiglia Cucchi a causa della presunta «grave inimicizia» tra Introna e il professor Vittorio Fineschi, consulente di parte civile, il quale ha annunciato di aver perciò lasciato l'incarico.

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