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Faraaz, ucciso dall'amicizia Gianni, vivo ma senza Claudia

Le tragedie parallele a Dacca

Faraaz, ucciso dall'amicizia Gianni, vivo ma senza Claudia

La vita avvelenata, rubata agli altri per il solo fatto di essere sopravvissuto, una vita residua sopra una montagna di corpi macellati. Compreso quello di sua moglie. Claudia cercata in tutti gli ospedali, Claudia ritrovata all'obitorio di Dacca, Claudia conosciuta in India vent'anni fa, Claudia sposata da poco con un rito civile, Claudia lasciata sola a tavola. Il tempo di una telefonata. Claudia sgozzata e lui risparmiato per il suo essere altrove.

Non sa più come maneggiarla adesso la sua vita, Gianni Boschetti, perché gli sembra d'averla rubata nascosto in quel cespuglio. Mentre mandava messaggi per chiedere aiuto, pensando a una rapina e invece dentro il commando jiadista stava ammazzando sua moglie.

Il caso, il destino opposto a quello di Faraaz Hossain, ventun'anni, originario della capitale bengalese, studente dell'Università di Atlanta. Il ragazzo che è rimasto, l'uomo che ha resistito all'integralismo. Si è fatto ammazzare Faraaz, perché non ha lasciato sole le sue amiche (Abinta Kabir e Tarushi Jain) vestite all'occidentale. Gli uomini del commando non le hanno fatte uscire, ma lui avrebbe potuto, lui conosceva il Corano, aveva risposto al macabro indovinello e lo avevano già graziato. Invece è rimasto lì a farsi tagliare la gola. È rimasto lì con le sue amiche perché si è fatti anche degli altri: sono i nostri ingredienti. E allora ha deciso di rimanere dove non c'era ritorno: le lame affondate nell'avvenire a squarciare tutto di te e di chi ti sopravvive.

Anche Gianni era fatto di Claudia. E adesso lo sente ancora di più. Come una fitta, nella loro casa del quartiere di Baridhara, sulla Road 28, seduto da solo alla loro tavola, che è dove si sconta il lutto, più che al cimitero. Non sa perché campare e non sa perché restare. Ma resta, in Bangladesh, perché è un ateo geografico e non gli basta essere italiano per tornare in Italia. È lì, in Bangladesh, che è iniziato tutto ed è lì che è finito tutto. In quel maledetto ristorante a pochi metri dal grande prato dove l'aveva sposata. E adesso quell'odore amaro che punge e rende schizzinose le narici e i ricordi e i rimorsi perché non sarebbe cambiato niente ma sarebbe cambiato tutto. Gianni che non sa più che farsene della vita, Faraaz che sapeva benissimo cosa se ne sarebbe fatto. Restare per niente e andarsene senza motivo.

Due destini opposti e nessuno da scegliere, nessuno frequentabile.

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