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Fazio e Saviano, i finti martiri adesso si mettono a batter cassa

Il conduttore vuole tenersi i follower di "Che tempo che fa". Lo scrittore invece pretende il cachet per il suo programma

Fazio e Saviano, i finti martiri adesso si mettono a batter cassa

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Fabio Fazio e Roberto Saviano, i «finti martiri» di un'immaginaria epurazione sovranista in Rai, battono cassa. Dopo le lacrime, puntano alla grana. Gli idoli della sinistra provano a monetizzare il divorzio. Saviano cerca una «lauta buonuscita», dopo lo stop al programma Insider - Faccia a faccia con il crimine. Fazio ingaggia con l'azienda un braccio di ferro per soffiargli i follower. Due paladini dei più deboli, insomma. E mentre a Bruxelles, il Pd chiede l'intervento della presidente della commissione Ue Von der Leyen in difesa dell'autore di Gomorra. A Roma, Saviano bada al sodo. Da buon napoletano lo scrittore conosce alla lettera il motto dialettale «chiagni e fotti». Espressione che sembra sintetizzare alla perfezione il suo caso. Saviano piange e fa la vittima. Ma potrebbe incassare comunque i soldi dalla Rai.

In realtà, il pagamento del compenso di Saviano è diventato un giallo. Sarà pagato? Sembrerebbe di sì. Il Giornale ha raccolto informazioni ai piani alti di viale Mazzini. Il programma, depennato dai palinsesti Rai, dopo gli insulti di Saviano al ministro Salvini, sarebbe dovuto andare in onda in prima serata per quattro puntate il sabato a partire da novembre su Raitre. Fra Rai e Saviano non esiste alcun contratto. L'azienda ha acquistato il format direttamente dalla casa di produzione per la quale lavora Saviano. Con quali costi? Parliamo di cifre blu, conoscendo il tariffario della star Saviano. Le quattro puntate sono già state registrate. Ma c'è un passaggio che gioca a favore dello scrittore: l'inserimento in palinsesto è vincolato ai collaudi da parte dei vertici Rai. Verifiche effettuate e concluse con il via libera all'inserimento in programmazione. La cancellazione è avvenuta sulla base di una decisione adottata unilateralmente da parte dell'ad Roberto Sergio. Si profila dunque un contenzioso. Compenso sì, compenso no? La Rai potrebbe appellarsi alla violazione del codice per non pagare. A meno che Saviano non decida di rinunciare ai soldi per un programma che non andrà in onda. Della vicenda del compenso di Saviano potrebbe occuparsi presto anche la commissione parlamentare di Vigilanza Rai. I deputati di Fi avrebbero intenzione di chiedere delucidazioni. In soccorso dello scrittore arriva la presidente Rai Marinella Soldi, ricevuta ieri da Mattarella insieme all'ad Roberto Sergio: «Fermo restando il rispetto dovuto alle Istituzioni auspicherei un supplemento di riflessione interna per ricercare, in tempi idonei, una soluzione gestionale nell'interesse degli utenti e dell'azienda». Fonti vicino all'ad considerano quella della Soldi un'inaccettabile invasione di campo e fanno sapere che Sergio non intende cambiare idea: se la presidente viene meno al ruolo di garanzia può anche dimettersi.

L'altro idolo della sinistra, Fabio Fazio, passato a Discovery con il suo format, non vuole mollare i follower delle pagine social del programma Che tempo che fa in onda su Raitre lo scorso anno. Amore per i suoi fan? È lecito avanzare qualche dubbio. Per chi conosce un po' il mercato pubblicitario, milioni di follower offrono ampie possibilità di guadagno con la pubblicità. Anche in questo caso si profila una battaglia legale. Fazio ieri in un video ha denunciato: «Come visto i profili social di Che tempo che fa non sono attivi - anzi alcuni sono stati addirittura impropriamente oscurati dalla Rai. Siamo in attesa che ci vengano restituiti. Nel caso non dovessimo rientrarne in possesso ne apriremo naturalmente di nuovi e ve ne daremo notizia quanto prima. Fa piacere peraltro che improvvisamente tengano a Che tempo che fa, un po' tardivamente ma per certi versi è positivo».

Altra battaglia per nobili ideali.

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