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Fi reagisce all'Opa della Lega "Ecco chi vuol venire da noi"

Nel Centrosud, ma anche in Lombardia, molti eletti moderati e di liste civiche si uniscono al partito del Cav

Fi reagisce all'Opa della Lega "Ecco chi vuol venire da noi"

La grande fuga verso la Lega? Da Forza Italia dicono che è una fake news. L'operazione di rinnovamento del partito lanciata da Silvio Berlusconi e che parte dalla nomina di Antonio Tajani vicepresidente, sta già portando i suoi primi frutti, assicurano. E mentre il leader leghista Matteo Salvini minaccia ormai apertamente l'Opa che dovrebbe prosciugare il serbatoio azzurro, sul territorio si annunciano nuove adesioni alla bandiera forzista.

«Nella provincia di Reggio Calabria - racconta la deputata Maria Tripodi - sono in 150, tutti provenienti da liste civiche. Ci sono anche amministratori delusi dal centrodestra, che se ne erano allontanati ma che abbiamo recuperato proprio con il piano di rinnovamento in atto. Vengono un po' da tutti i Comuni e hanno aderito a Fi dopo un lungo lavoro sul territorio che da mesi conduciamo noi tre parlamentari eletti qui, con il coordinatore provinciale Francesco Cannizzaro e il senatore Marco Siclari. Per noi è motivo di orgoglio e si consolida così il risultato del 4 marzo, che ha fatto registrare un primato a Reggio Calabria, sfiorando il 30 per cento. È anche il segnale che al Sud Fi è protagonista. Se qualcuno segue altre sirene, da noi c'è da essere ottimisti».

Anche in Campania qualcosa si muove. Il coordinatore regionale Domenico Desiano storce il naso di fronte a false notizie di stampa. «Nessuna fuga, tutt'altro. A settembre ufficializzeremo, con Berlusconi e Tajani, delle adesioni importanti, tre consiglieri regionali passano con noi, come già un consigliere provinciale a Napoli e uno a Salerno. Registriamo un eccessivo attivismo della Lega nelle nostre terre, ma solo sulle seconde e terze file e non so ancora con quali risultati. Noi stiamo lavorando bene, sotto la guida di Tajani che è molto impegnato nel Centrosud e il gruppo regionale si rafforza rispetto alle ultime elezioni, in cui è andato oltre il 20 per cento».

Poi c'è l'Abruzzo, dove il coordinatore regionale Nazario Pagano si sorprende delle notizie che circolano sui giornali: «Leggiamo di un salasso di amministratori verso la Lega, forse si sarà convertito qualcuno in qualche piccolo centro, ma noi possiamo vantare, dopo l'adesione del sindaco di Chieti, Umberto di Primio, passato dal partito di Alfano a Fi insieme a un gruppo di amministratori, ora il passo verso di noi del sindaco di un comune importante come Avezzano, patria di Gianni Letta. Gabriele De Angelis, che ha sconfitto il sindaco dem uscente ed era alla guida di un gruppo di liste civiche, è un imprenditore nel mondo delle assicurazioni e con molti consiglieri comunali è entrato in Fi. Su oltre 300 Comuni in Abruzzo abbiamo oltre 140 sindaci di Fi o di area azzurra. Il partito è molto radicato, è il primo del centrodestra a L'Aquila, a Chieti e a Teramo dopo le ultime elezioni comunali».

Non solo dal Sud arrivano smentite al fuggi fuggi generale dal partito di Berlusconi. Massimiliano Salini, europarlamentare del Nordovest e commissario nella provincia di Cremona spiega che lì le adesioni saranno molte di più di quelle annunciate dei 10 sindaci, perché tanti amministratori locali hanno deciso di entrare in Fi. «Ha molto colpito - dice - il processo di autocritica nel partito, in un mondo politico dove è così rara, e il programma di rilancio ha stimolato nuova curiosità e fiducia, anche nel mondo degli imprenditori e dei professionisti, soprattutto per l'autorevolezza di una figura come quella del presidente del parlamento europeo Tajani, considerata in tutta la Lombardia decisamente affidabile.

Dunque, non solo nella provincia di Cremona, ma anche a Brescia e a Varese, per fare qualche esempio, è questo il clima diverso che si respira».

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