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Fico attacca Salvini: "Sul caso Regeni più fatti e meno parole"

In un'intervista a Repubblica il presidente della Camera ha attaccato Salvini sul caso Regeni: "Dovrebbe ricordare quello che disse quando il cadavere di Giulio venne ritrovato e sapere che non è più tempo di ipocrisie giudiziarie"

Fico attacca Salvini: "Sul caso Regeni più fatti e meno parole"

Il presidente egiziano Al Sisi "mi ha mentito. Salvini? Dovrebbe ricordare quello che disse quando il cadavere di Giulio venne ritrovato e sapere che non è più tempo di ipocrisie giudiziarie". In un'intervista a Repubblica, il presidente della Camera Roberto Fico ha attaccato il segretario leghista sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore dell'Università di Cambridge ricordato ieri in 100 piazze italiane a tre anni dalla morte di cui non si conoscono ancora i responsabili. Fico, che ieri è intervenuto alla cerimonia di Fiumicello (il paese friulano di cui Regeni era originario), ha ricostruito le principali tappe della misteriosa vicenda.

"Vanno dette alcune cose. La prima: siamo in un assoluto stallo giudiziario. La procura del Cairo non ha dato corso ad alcun atto che preluda anche solo all'avvio di un processo ai responsabili del sequestro, tortura e omicidio di Giulio. Questo la dice lunga su ciò che Al Sisi intende fare. Secondo: sappiamo che i cinque innocenti ammazzati al Cairo nella primavera del 2016 non avevano alcuna responsabilità nel sequestro e nella morte di Giulio. Che sono stati sacrificati per farcelo credere. Terzo: sappiamo che le responsabilità della morte di Giulio risiedono all'interno degli apparati di quel Paese", ha precisato Fico.

Che poi si è rivolto così a Matteo Salvini: "Voglio provare a rispondergli in modo costruttivo. E ricordargli, tanto per cominciare, che le due magistrature sono in stallo, come sostiene la stessa Procura di Roma, e che la cooperazione non c'è più. E dunque che non c'è proprio nulla di cui fidarsi. Vorrei ricordargli che dopo tre anni, non solo non c'è più fiducia nelle parole dell'Egitto ma non ci può essere. Quanto alla battuta sulla candidatura alla presidenza dell'Egitto, dico solo che seguendo questo filo paradossale di ragionamento non si potrebbero aprire questioni diplomatiche con nessun Paese. E comunque quando Giulio morì, mi pare di ricordare che Salvini ebbe parole molto dure e forti.

Spero che a quelle parole pronunciate prima di essere al governo seguano ora coerentemente fatti forti e importanti", la provocazione del presidente di Montecitorio, che a fine novembre ha sospeso ogni tipo di rapporto diplomatico con il Parlamento egiziano finché non ci sará una svolta nelle indagini e un processo che sia risolutivo".

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