Politica

Fiducia sulla manovra, opposizioni all'attacco di Fico

Niente discussione sulla legge di bilancio. Baldelli (Fi): "Fatto gravissimo, siete sordi al Paese"

Fiducia sulla manovra, opposizioni all'attacco di Fico

Oggi alle 15.30 l'aula di Montecitorio scriverà l'ultimo capitolo della legge di Bilancio con il voto di fiducia sulla manovra da circa 30 miliardi. Nella giornata di ieri il testo è arrivato nell'emiciclo ed è iniziata la discussione generale al termine della quale il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà (M5s) ha posto la questione di fiducia sul provvedimento così come uscito dal Senato. Ovvia la protesta delle opposizioni che alla Camera, di fatto, non hanno avuto né tempo né luogo di esprimere il proprio punto di vista critico rispetto a una manovra che sposta al 2021 oltre 20 miliardi di clausole di salvaguardia su 27 miliardi che sarebbero dovuti scattare l'anno prossimo.

Nel mirino della protesta di Lega, Fi e Fdi è finito così il presidente della Camera, Roberto Fico, accusato di essere venuto meno al proprio mandato. «Siete sordi al Paese reale, la manovra senza discussioni in Parlamento è un atto gravissimo», ha tuonato Simone Baldelli (Fi). Il numero uno di Montecitorio si è schermito affermando che, pur a malincuore, è stato costretto al contingentamento dei tempi dallo spauracchio dell'esercizio provvisorio. «Non ho violato in alcun modo il regolamento», ha detto. «Aveva dato la disponibilità a esaminare la manovra fino al 29 dicembre», ha ricordato Francesco Lollobrigida, capogruppo Fdi.

Dopo il voto di fiducia verranno discussi gli oltre 450 ordini del giorno che incorporano gli emendamenti cestinati; oltre 150 sono dello stesso M5s, segnale che pure la maggioranza è insoddisfatta.

Poi il voto sul testo e tutti in vacanza.

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