Cronaca nera

Il figlio fa il bagno nel Trebbia ma non riemerge. Il papà si tuffa per salvarlo: muoiono entrambi

Le vittime avevano 25 e 60 anni. I vigili del fuoco hanno recuperato i corpi

Il figlio fa il bagno nel Trebbia ma non riemerge. Il papà si tuffa per salvarlo: muoiono entrambi

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Il figlio fa il bagno nel Trebbia ma non riemerge Il papà si tuffa per salvarlo: muoiono entrambi

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Un sabato d'estate sul Trebbia si è trasformato in una tragedia per un padre e un figlio di nazionalità cingalese, entrambi annegati, il primo nel disperato tentativo di salvare il secondo. È accaduto ieri pomeriggio nel Piacentino, esattamente a Donceto sulla spiaggia di Rondanera nei pressi del ponte che dalla Statale 45 porta verso la Pietra Parcellara.

Approfittando della calda giornata estiva, la famiglia dello Sri Lanka avevano scelto quel luogo per cercare un po' di refrigerio. La tragedia si è purtroppo consumata in pochi minuti, allorché il figlio 25enne si era tuffato nelle acque del Trebbia e, ad un certo punto era scomparso alla vista dei genitori. Il ragazzo si era infatti tuffato in un punto dove l'acqua è profonda tre metri, ed è stato portato via dalla corrente. Il padre, un 60enne si gettava immediatamente per cercare di raggiungere il punto in cui aveva visto scomparire il figlio, ma a sua volta era stato risucchiato dalla corrente. L'episodio è avvenuto davanti agli occhi degli altri bagnanti che hanno immediatamente, ma purtroppo inutilmente, chiamato i soccorsi. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco, sono sopraggiunti anche i carabinieri, sebbene la dinamica dei fatti fosse chiara e ben definita dalle testimonianze dei tanti presenti.

A seguito delle ricerche, i corpi sono stati trovati dai sommozzatori dei vigili del fuoco più a valle nelle acque del fiume tra Donceto e Perino in prossimità del ponte che dalla Statale porta alla Pietra Parcellara. I famigliari e i bagnanti avevano hanno immediatamente allertato i soccorsi, ma purtroppo le ricerche di padre e figlio non hanno lasciato speranze ai congiunti e ai soccorritori. Sul posto quindi si sono precipitati i vigili del fuoco di Bobbio e i colleghi di Bologna anche con l'elicottero Drago e la squadra di sommozzatori. Con loro i carabinieri di Rivergaro e il 118 con l'auto infermieristica di Bobbio e la Pubblica assistenza di Travo. Le ricerche sono state estese per oltre un'ora, lasciando con il fiato sospeso i numerosi bagnanti che affollavano le sponde del fiume. Purtroppo, l'epilogo è stato tragico. I sommozzatori hanno quindi scandagliato le acque, trovando i due corpi poco dopo. Le salme sono poi state portate a riva con il gommone. Sul luogo dell'incidente è arrivato anche il luogotenente Roberto Guasco, comandante della stazione di Rivergaro dei carabinieri, che si è assunto l'incarico di condurre tutte le indagini necessarie per fare luce sulla drammatica vicenda. Esattamente un mese fa un altro tragico incidente ha avuto luogo nel fiume Trebbia. Giovedì 8 giugno, vicino al Ponte Paladini nel comune di Piacenza, un ragazzo senegalese di 13 anni ha perso la vita dopo essersi tuffato. Anche in questo caso, il giovane voleva approfittare delle prime giornate estive e era accompagnato da alcuni amici che hanno assistito impotenti alla sua scomparsa sott'acqua.

Questi episodi sono tristemente frequenti durante il periodo estivo.

Un recente report dell'Istituto superiore di sanità ha identificato e analizzato oltre 2mila casi di incidenti in acqua evidenziando come le vittime siano per lo più uomini, in una fascia d'età prevalente tra 45 e 64 anni.

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