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Finanziaria "elettorale" per un italiano su due

Il 46% del campione boccia la legge di bilancio: non serve alla ripresa

Finanziaria "elettorale" per un italiano su due

Si discute molto in questi giorni sulla legge di Stabilità proposta dal governo. E lo scetticismo manifestato negli ultimi giorni dai vertici della Ue sulle cifre presentate dall'esecutivo porta inevitabilmente ad intensificare l'attenzione a riguardo.

Ma quanto ne sanno i cittadini del nostro Paese? E qual è il loro orientamento complessivo sulla manovra?

Esaminando i risultati di un sondaggio condotto questa settimana dall'Istituto Eumetra Monterosa (su di un campione rappresentativo dei cittadini al di sopra dei 17 anni di età), emerge come solo poco meno di un sesto (15%) degli intervistati dichiari di essersi informato sulla proposta del governo e di conoscerne «abbastanza bene» i contenuti. È una porzione di popolazione ovviamente minoritaria, ma non irrilevante, trattandosi comunque di diversi milioni di persone. Ed è un segno dell'interesse con cui, specie in questo periodo di crisi economica, alcuni seguono i provvedimenti dell'esecutivo che incidono poi sulla nostra vita quotidiana. Hanno prestato più attenzione alla manovra le persone in età lavorativa centrale (che sono tra le più coinvolte dai provvedimenti progettati), coloro che posseggono un titolo di studio più elevato e, dal punto di vista dell'orientamento di voto, specialmente chi è intenzionato a scegliere il M5S.

A questo drappello di cittadini super-informati sulla legge di Stabilità, si affianca un segmento di intervistati, assai più ampio e numeroso, corrispondente a più di un italiano su quattro (42%), che afferma di avere «sentito parlare» dei provvedimenti governativi, ma di «non conoscerne bene i contenuti». Si tratta soprattutto dei più giovani (specie se studenti) e dei residenti nei grandi centri urbani, con una accentuazione tra gli elettori del Pd.

Nell'insieme, dunque, più di metà dei rispondenti (57%) mostra di essere, in misura più o meno approfondita, al corrente della proposta di legge di stabilità proposta dal governo. Tutta la parte restante del campione, ben il 43%, dichiara molto francamente di non sapere assolutamente nulla del progetto dell'esecutivo. Ma, al di là del livello di informazione, qual è l'opinione espressa sulla manovra del governo? Complessivamente, i dati emersi dal sondaggio indicano l'esistenza di una bocciatura: la maggioranza relativa degli intervistati (46%) la definisce infatti un provvedimento «di tipo elettorale, che non sarà in grado di rilanciare il Paese». È un'opinione ancora più condivisa nelle regioni meridionali (ove è manifestata da oltre il 60%) e dagli imprenditori, dai professionisti e dai lavoratori in proprio (anche tra costoro la disapprovazione alla manovra supera largamente il 60%). Con tutta evidenza, si tratta di zone territoriali e di categorie che si sentono in misura più o meno intensa svantaggiate dalle proposte del governo. Naturalmente, la critica a queste ultime è molto più diffusa tra i votanti per Forza Italia, ove tocca il 68% (i rimanenti sono quasi tutti indecisi), ma è ancora più accentuata all'interno della base elettorale del M5S, nella quale i contrari superano il 70% (anche in questo caso i restanti non esprimono un'opinione).

Sul fronte opposto, si rileva una porzione decisamente più contenuta del campione (meno di uno su cinque, il 18%) che viceversa ritiene che quella presentata dall'esecutivo guidato da Renzi sia «una buona proposta, in grado di rilanciare il Paese». Lo pensano in misura relativamente più accentuata i residenti nelle regioni settentrionali: anche all'interno di quest'area, tuttavia, il consenso è sempre minoritario e non eccede mai il 25%, a fronte di una maggioranza di contrari o, nel Nord-Ovest, di indecisi. Com'era facile attendersi, il favore per il progetto governativo raggiunge i livelli più elevati tra quanti dichiarano l'intenzione di votare per il Pd alle prossime elezioni. Tuttavia, anche l'elettorato del partito di maggioranza non appare del tutto convinto: il 68% dei votanti per il Pd approva infatti la manovra del governo, ma quasi un quinto (il 17%) è contrario e il 16% si astiene dal manifestare un orientamento.

Accanto a questi gruppi contrapposti di favorevoli e contrari, emerge poi (come si poteva intuire sulla base della già rilevata relativamente scarsa informazione sulla proposta di manovra economica) una quota ampia (36%) di rispondenti che, per mancanza di informazioni o per altro motivo, afferma di non essere in grado di esprimere nessuna opinione al riguardo. Si tratta, al solito, delle categorie meno centrali socialmente e, per questo, come si è già rilevato, meno al corrente del provvedimento, come gli anziani (specie i pensionati) e le casalinghe. A costoro si affianca però una quota considerevole di giovani sotto i 35 anni, i quali, forse anch'essi per mancanza di informazione, non vogliono o non possono esprimere un parere sulla manovra governativa. Dal punto di vista dell'orientamento politico, si nota una significativa diffusione di questa sorta di «astensioni» tra gli elettori della Lega Nord.

Nell'insieme, dunque, la proposta di manovra economica presentata dal governo risulta non solo relativamente poco conosciuta, ma, ciò che è più rilevante, rigettata dalla gran parte degli italiani.

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