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Fine gogna per Bertolaso: assolto

Il giudice: non ha commesso il fatto. Lui: «Una pagina di giustizia»

Roma Assolto. Guido Bertolaso «non ha commesso il fatto». Non è stato lui, secondo il giudice del tribunale dell'Aquila Giuseppe Grieco, ad organizzare l'«operazione mediatica», non c'era nemmeno quel 31 marzo 2009, quando la commissione Grandi Rischi incontrò la popolazione, allarmata dalla sciame sismico, e la rassicurò: una settimana dopo, il sei aprile, la terrà tremò, 309 morti e 1.700 feriti. L'accusa chiedeva tre anni di reclusione. Ma l'ex capo della Protezione civile, alla sbarra per omicidio colposo plurimo e lesioni, non c'entra.

«Il mio pensiero va alle vittime. Certo, sono contento, soprattutto per tutti coloro che insieme a me hanno dato l'anima per aiutare la popolazione colpita da quella tragedia». Bertolaso può rialzare la testa. «Oggi è stata scritta una pagina di verità e di giustizia. Dopo che sulla vicenda aquilana si è gettato fango per tanti anni, adesso spero che qualcuno davvero abbia voglia di ristabilire quelli che sono stati i fatti di un intervento, di un'operazione che è stata unica nella storia del nostro Paese. Questa sentenza dà una parola molto chiara su quello che è stato fatto all'Aquila».

Assoluzione piena. E non è vero, dice l'ex responsabile della Protezione Civile, che la difesa puntasse alla prescrizione del reato. «Se davvero avessi voluto avvalermi di questo istituto, non avrei certo rinunciato alla mia lista di testimoni, né tanto meno chiesto, nell'udienza del 20 settembre scorso, di arrivare a sentenza prima del 6 ottobre, 2016», la data fatidica della prescrizione. Giustizia è fatta? «Mi inchino di fronte a un magistrato monocratico - ha aggiunge - che a L'Aquila ha avuto il coraggio di decidere in modo autonomo. Mi inchino di fronte agli oltre 600 morti che ci sono stati in Italia in questi ultimi sette anni a causa di tre terremoti. Spero davvero che in futuro si cominci a fare prevenzione perché è questo l'unico modo per evitare vittime nel nostro Paese a causa dei sismi».

«Adesso qualcuno dovrà chiedere scusa», sostiene il suo avvocato, Filippo Dinacci. «Non a me, alla Protezione Civile», precisa Bertolaso. Ma per la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, «resta l'amarezza per un dispositivo che ovviamente non affronta le responsabilità politiche di quanto accadde in quei giorni. Ci sono famiglie che da sette anni sostengono processi dolorosi pur di appurare la verità su quanto avvenne immediatamente prima di quel tragico 6 aprile 2009».

L'inchiesta è nata dopo l'intercettazione di una telefonata tra Bertolaso e un assessore regionale in cui si diceva di «rassicurare la gente». Fu proprio in seguito a quel colloquio che si riunì la commissione. Ora è finita con quasi tutti assolti, Bertolaso e sette esperti sismici. L'unico condannato è il numero due della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis, due anni, pesa sospesa.

MSc

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