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Finisce in rosso Rousseau la cassaforte dei grillini

Il conto M5s piange: il 2017 si è chiuso con un disavanzo di 135mila euro. In calo le donazioni

Finisce in rosso Rousseau la cassaforte dei grillini

L'operazione trasparenza era nell'aria già da un po' di tempo. L'idea si è fatta concreta subito dopo la salita al governo del M5s, con il lancio di nuove applicazioni e iniziative. Ed ecco che sul blog delle Stelle spuntano il bilancio e l'elenco dei donatori dell'Associazione Rousseau, presieduta da Davide Casaleggio.

Questi i numeri sciorinati sul portale del Movimento Cinque Stelle: 357mila euro di ricavi, 493mila euro di costi. Tra cui, si legge sul blog: «Gli accantonamenti precauzionali per le spese legali relative alle cause in corso pari a 89mila euro». Si tratta, specifica Casaleggio nella nota integrativa al rendiconto: «Di accantonamenti che si riferiscono all'intervento dell'Associazione Rousseau nell'assistere il Movimento 5 Stelle e i suoi esponenti nello svolgimento della loro attività». In particolare «l'accantonamento per rischi si riferisce alla possibilità di dover provvedere al pagamento degli oneri e delle spese derivati da cause legali in corso di definizione». Prosegue la relazione: «Gli altri accantonamenti si riferiscono a pagamenti da effettuare, sempre per cause legali». In pratica, l'Associazione Rousseau si configura come «cassaforte» del M5s, che provvede al pagamento delle spese legali per le tante cause intentate contro il Movimento.

Nel 2017, come spiega al Giornale l'avvocato Lorenzo Borrè, ci sono state le sette cause degli espulsi in varie parti d'Italia. Nel 2018, invece, è cominciato il procedimento contro la nuova associazione del M5s fondata l'anno prima, intentato dagli iscritti alla vecchia associazione del 2009. Con questi ultimi che reclamano l'utilizzo di nome e simbolo del M5s. Nel processo genovese, i Cinque Stelle sono difesi dagli avvocati Ronnie Rodino, Stefano Di Biase e Luciano Costantini dello studio di Luca Lanzalone, il legale coinvolto nello scandalo sul nuovo stadio della Roma. Non si può quindi escludere l'utilizzo futuro dei soldi di Rousseau per il pagamento in favore dello studio Lanzalone. Come causa dell'impennata dei costi anche le spese per la sicurezza della piattaforma, violata ad agosto del 2017 da due attacchi hacker.

Fatto sta che il conto è in rosso: con un disavanzo di 135mila euro e un patrimonio negativo di 55.386 euro. Per il 2016, invece, si è registrato un attivo di 79.661 euro. In calo anche le donazioni. Si è passati dai 360mila euro del 2016 ai 346mila euro del 2017.

Colpiscono le voci delle donazioni effettuate da non meglio precisati «altri soggetti esteri» pari a 7.461 euro per l'anno scorso e 30.514 nel 2016. Così come i contributi da altre associazioni e movimenti politici, ricevuti solo due anni fa per una cifra di 14mila euro. Raddoppiate le spese per gli stipendi: 53.437 nel 2016, 103.506 nel 2017. L'elenco dei donatori pubblicato dice poco, in media 29 euro a persona, identificate soltanto con le iniziali.

Il deputato del Pd Carmelo Miceli ha parlato di «lista farlocca», l'Associazione Rousseau ha replicato: «Tutte le fondazioni presentino i bilanci, a partire dalla fondazione Eyu del tesoriere del Pd Bonifazi, che ha ricevuto danaro da Parnasi».

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