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Finocchiaro per il Gentiloni bis: "L'Italia ha ancora bisogno di lui"

Il ministro per le Riforme loda il premier: "È affidabile, equilibrato e serio". E avverte Renzi: "Spetterà al capo dello Stato decidere..."

Finocchiaro per il Gentiloni bis: "L'Italia ha ancora bisogno di lui"

"Noi misureremo la nostra forza dopo le elezioni e la scelta del presidente incaricato spetterà al capo dello Stato". In una intervista alla Stampa il ministro per le Riforme Anna Finocchiaro mette sul tavolo l'ipotesi di un bis di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi. "Ha trovato la cifra giusta, in un momento di difficoltà del Paese, per il suo governo, oltre che per il suo agire personale: misura, equilibrio, serietà, mai aggressivo e mai sopra le righe, competenza e affidabilità. Con questo low profile così rasserenante per un Paese squassato".

Nell'intervista alla Stampa la Finocchiaro torna ad aprire a quella sinistra che ha già sbattuto la porta in faccia al Pd e, soprattutto, a Matteo Renzi. "Uniamoci - dice - altrimenti rischiamo di essere ininfluenti". La partita in gioco è il voto della primavera prossima. Per il momento il nome del candidato alla presidenza del Consiglio per il Partito democratico resta Renzi. Ma non in molti a non essere d'accordo. La scelta del presidente incaricato, ovviamente, spetterà al capo dello Stato. "Abbiamo più personalità in grado di assumere questo incarico - mette in chiaro il ministro per le Riforme - e Gentiloni è una di queste, perchè ha dato ottima prova, ha traghettato il Paese verso la crescita, senza fibrillazioni, con equilibrio e serietà".

Tra i crucci della Finocchiaro c'è di non aver fatto abbastanza per il Mezzogiorno e per l'occupazione giovanile. "L'altro mio cruccio - ammette - è lo ius soli". Ma approvarlo senza fiducia sa che non è proprio cosa. "Con più di 50mila emendamenti - fa notare - sarebbe impossibile". E votarlo più avanti, facendo terminare la legislatura alla sua scadenza naturale il 15 marzo, metterebbe "in una situazione di difficoltà istituzioni e governo". "Siamo in piena campagna elettorale, la direzione di Alternativa popolare ci mostra un quadro di ulteriore frammentazione - argomenta il ministro - e la creazione di 'Liberi e uguali' ha privato il governo dell'autosufficienza con cui siamo partiti al Senato. Le condizioni sono troppo difficili per tirare avanti un'esperienza che ha concluso il suo corso. Credo sia saggio votare presto".

Per la Finocchiaro c'è bisogno di "un grande partito della sinistra". "O siamo in grado di muovere grandi masse di elettori e di creare nel Paese uno spirito consistente, oppure rischiamo di essere ininfluenti". "Il punto è creare un fronte riformista forte che sia in grado di governare - conclude - io penso che dobbiamo andare alle elezioni senza lacerarci, per trovare un punto comune di ripartenza dopo il voto.

L'idea di considerare avversari Bersani o D'Alema suona sbagliata".

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