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Firenze, ditta già coinvolta in un altro incidente

A Genova un crollo simile su cui pendono due indagini Cinque le vittime accertate, 2 sarebbero immigrati irregolari

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Hanno un nome, le cinque vittime del crollo nel cantiere del supermercato Esselunga a Firenze: dopo aver scavato incessantemente per tutta la notte, a un giorno e mezzo dal tragico incidente che ha causato cinque morti e tre feriti gli oltre cinquanta soccorritori al lavoro hanno estratto dalle macerie il corpo del quarto operaio e dovrebbero aver individuato il cadavere dell'ultimo, Bouzekri Rachimi, 56enne marocchino, anche se c'è il rischio che il cemento vi si sia solidificato intorno.

«Questa notte la nostra squadra ha individuato e recuperato il quarto operaio deceduto, purtroppo». Le operazioni di recupero dell'ultimo corpo sono però rese difficili «dalle macerie enormi, travi enormi in cemento. Stiamo utilizzando delle gru per poterle spostare, mettere in sicurezza l'area e creare dei varchi». Vigili del fuoco e unità cinofile avevano recuperato ieri la salma di Luigi Coclite, operaio teramano di 60 anni, poi è stata la volta delle altre vittime: il tunisino Mohamed Toukabri, 54 anni, e due marocchini, Mohamed El Farhane di 24 anni e Taoufik Haidar di 43 anni, residente a Bergamo. La sorella e il nipote di quest'ultimo, che vivono a Perugia, sono arrivati ieri a Firenze per il riconoscimento, che però non potrà avvenire almeno fino a domani. La famiglia di una delle due vittime marocchine vive invece a Bergamo: «Non sapevo nulla, sono stato avvisato adesso, è questo il problema» ha detto lo zio materno di uno degli operai scomparsi, ripetendo di non ricordare da quanto tempo il nipote lavorasse nel cantiere del supermercato.

Sulla tragedia, intanto, gli inquirenti stanno lavorando su più fronti: in primis vogliono ricostruire la dinamica del crollo, con il solaio e alcune travi portanti di 15 metri che hanno ceduto all'improvviso generando un effetto a catena e schiacciando gli otto operai che stavano lavorando nella zona. Ma si indaga sulle condizioni di sicurezza del cantiere fiorentino: dai primi accertamenti sembra che due cittadini nordafricani rimasti uccisi fossero irregolari in Italia e senza permesso di soggiorno. Migliorano invece le condizioni dei tre operai rumeni rimasti feriti: due di loro restano in terapia intensiva ma non sono in pericolo di vita. E se ieri pomeriggio alle 15 l'intera città di Firenze si è fermata per il lutto cittadino e il minuto di silenzio chiesto dal sindaco Dario Nardella, presente in piazza della Signoria, gli investigatori continuano a mettere sotto i riflettori gli aspetti che potrebbero aver influito sulla tragedia. L'area del cantiere di via Mariti è stata posta sotto sequestro, mentre la procura fiorentina ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e crollo colposo. Al vaglio eventuali errori nella progettazione o l'uso di materiali scadenti. A quanto risulta, l'azienda committente e la ditta appaltatrice sono le stesse degli incidenti avvenuti nel cantiere di un altro supermercato Esselunga a Genova, nella zona di San Benigno: si tratta della Villata spa, immobiliare partecipata al 100% dal gruppo della famiglia Caprotti e spesso utilizzata dalla società, e della Aep (Attività Edilizie Pavesi). I due incidenti si sono verificati poco meno di un anno fa, a poche settimane l'uno dall'altro, e su di essi è in corso una doppia indagine da parte della Procura di Genova.

Per il crollo di venerdì a Firenze non ci sono ancora indagati, ma presto partiranno i primi avvisi di garanzia: i pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone nomineranno un consulente per provare a chiarire le cause della tragedia.

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