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Il fisco visto da centrodestra: meno tasse e persecuzioni

Il programma economico a confronto: tra le novità inversione dell'onere della prova e stop split payment

Il fisco visto da centrodestra: meno tasse e persecuzioni

Roma «No all'imposta sulle donazioni, no all'imposta di successione, no alla tassa sulla prima casa, no al bollo sulla prima auto, no alle tasse sui risparmi». Il punto qualificante del programma della coalizione di centrodestra firmato da Berlusconi, meloni e Salvini (e da ieri anche dai Noi con l'Italia) è, soprattutto, la riduzione della pressione fiscale che non si sostanzia solo con l'eliminazione di balzelli sgraditi ai più, ma con l'introduzione della flat tax, l'aliquota unica che potrebbe garantire tanto progressività quanto nel tempo, un aumento di gettito. È fondamentale, tuttavia, interrogarsi su altri aspetti della proposta alternativa a sinistra e M5S per capire se, oltre alla sostenibilità, questo tipo di offerta possa fornire risposte adeguate alle esigenze di un Paese ancora ammaccato dalla più grave crisi dal dopoguerra a oggi.

FISCO VERAMENTE AMICO

Un argomento fondante (e un po' meno evidenziato) del programma di centrodestra è la rivoluzione nel rapporto con il Fisco. Lo slogan utilizzato spesso dal Cavaliere e fissato nel «decalogo» è l'abolizione di Equitalia, che da sei mesi è una branca dell'Agenzia delle Entrate, restituendo agli enti locali la «libertà di decidere i metodi di riscossione». Non meno importante, però, è il modus operandi alla base di questo obiettivo. Si tratta dell'abolizione dell'inversione dell'onere della prova fiscale come base della riforma del contenzioso tributario. Che cosa significa, in buona sostanza? Attualmente, se l'Agenzia delle Entrate riscontrasse un'anomalia nelle nostre dichiarazioni, saremmo noi a dover dimostrare di essere in regola. Qualora le nostre argomentazioni non fossero ritenute valide si aprirebbe la lunga trafila dei ricorsi alle commissioni tributarie. La proposta del centrodestra, invece, riporta anche il Fisco nell'alveo del diritto: ogni accusa deve essere provata e non è l'accusato a doversi discolpare. Una rivoluzione copernicana, giusto per fare un esempio, rispetto alle proposte di Liberi e Uguali che, su suggerimento dell'ex ministro Visco, vorrebbero ampliare gli spazi (e i poteri discrezionali) dell'accertamento. Non a caso, il centrodestra è a favore dell'abolizione del limite all'uso del contante.

IVA NEUTRALIZZATA

Un altro tema qualificante della proposta fiscale è la modifica dello split payment rendendo neutra l'applicazione dell'Iva su tutta la filiera di produzione. Il regime di separazione contabile per cui la pubblica amministrazione e le sue controllate trattengono direttamente l'Iva dovuta dai fornitori che devono recuperarla successivamente ha creato non pochi problemi. In questi due anni la sua progressiva estensione ha fruttato all'Erario oltre circa 2 miliardi di euro in più, ma alle controparti dello Stato e degli enti locali è costata 18 miliardi di minore liquidità, inclusa la stretta sulle compensazioni abbassando la soglia per la quale è necessaria una certificazione. Riportare l'Iva alla sua originaria funzione di imposta neutra è significativo. Una scelta consequenziale rispetto alla promozione della pace fiscale per i contribuenti in difficoltà economiche.

TASSE PIÙ BASSE

Della flat tax, ossia dell'aliquota unica al 23% assieme a una no tax area e a un sistema di deduzioni che renda il sistema progressivo rispettando la Costituzione ormai si sa quasi tutto. Anche che sarà coperta tramite un taglio delle tax expenditures, ossia degli sconti fiscali qua e là applicati salvaguardando quelli più importanti (come le detrazioni per figli a carico e per le spese sanitarie). Meno pubblicizzata, invece, l'introduzione del principio del divieto di tassazione in assenza di reddito (Irap, Imu, bollo auto, donazioni e successioni). La flat tax è una vera novità nel panorama elettorale considerato che, ad esempio, il Pd propone sgravi Irpef per 9 miliardi alle famiglie con figli, mentre la politica M5S si basa sull'abbassamento delle tasse per i redditi bassi e per le pmi cui fa da contraltare un inasprimento per i più alti.

PENSIONI

Allo stesso modo molto clamore ha suscitato l'inserimento nel programma di centrodestra dell'«azzeramento della legge Fornero» che sarà sostituita da una nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile. Così come non meno dibattito ha suscitato il programma di aumento delle pensioni minime e l'introduzione delle pensioni per le mamme (oltre al raddoppio degli assegni di invalidità). Il centrodestra è in ottima compagnia. Ad esempio, ieri il candidato premier pentastellato, Luigi Di Maio, ha rilanciato la proposta della «pensione di cittadinanza», cioè un minimo di 780 euro al mese per tutti i pensionati che si alza a 1.170 per una coppia. I grillini, inoltre, vogliono il ritorno al vecchio sistema delle pensioni di anzianità: con 41 anni di contributi ci si può ritirare dal lavoro indipendentemente dall'età.

Il Pd ancora non ha scoperto le carte.

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