Cronache

La folle idea di Bari: l'Erasmus si fa a Damasco e Kabul

Questo giro va così, e vuoi mettere che esperienza? Che adrenalina?

La folle idea di Bari: l'Erasmus si fa a Damasco e Kabul

Europeista perfetto, Eugenio Di Sciascio, magnifico rettore dell'università di Bari. Lui, l'idea dell'Europa fluida, ce l'ha bene in mente. Coniugata perfettamente con la pratica Erasmus. Zero confini e zero limiti. E così succede che quest'anno ha voluto strafare e al diavolo le convenzioni. Parigi, Londra, Amsterdam, che noia e che banalità. Quest'anno si va in Afghanistan. E in Siria. Questo giro va così, e vuoi mettere che esperienza? Che adrenalina? E non parliamo di marines da addestrare sul campo, ma di studenti, futuri ingegneri e architetti. Idea romantica dell'esperienza di viaggio più adatta ad un super eroe che a universitari disperatamente coraggiosi. E a chi risponde che in Siria si spara, che nel Paese c'è la guerra perché c'è ancora l'Isis, quell'esercito che taglia gole agli infedeli, che istruiscono combattenti pronti a far saltare l'Occidente e che a Kabul la situazione non è poi tanto meglio con i talebani, con gente che ogni giorno tenta di fuggire da miseria e torture, da soprusi e violenze, allora Di Sciascio risponde che il sapere va oltre, che la paura non è una cosa brutta se non diventa panico, che anzi, «è un elemento importante della vita tanto che se non avessi paura mi lancerei da qualsiasi dirupo pensando di scamparla. Bisogna vivere ragionevolmente le situazioni in una dimensione di coscienza perché ci sono problemi comuni a tutto il mondo». Eppure resta il ragionevole dubbio che sì, certo: a buttarsi da un dirupo bene non fa e che non serve arrivare fin là per scoprirlo, e che le raccomandazioni della mamma saranno utili a Berlino come a Madrid, ma che Kabul è troppo oltre davvero. Che là non c'entra la paura e il panico, ma è terrore puro. E da lì la gente che non muore tenta di fuggire e di scappare.

E che lì nessun Peter Pan studente dovrebbe volare.

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