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Follia: la Lega è banda armata

Dopo 18 anni di indagini, rinviate a giudizio trentaquattro innocue camicie verdi. Per i magistrati, buonisti con i bombaroli No Tav, erano un'"associazione militare"

Follia: la Lega è banda armata

Ma che razza di giustizia è quella che nega l'aggravante di terrorismo a chi mette le bombe nei cantieri della Tav e rinvia a giudizio per banda armata una trentina di camicie verdi della Lega, gente che non ha mai torto un capello a nessuno? C'è da vergognarsi a scriverlo, ma è proprio così. Dopo diciotto anni di indagini (sì, avete letto bene: diciotto anni), ieri la procura di Bergamo ha sentenziato che i vecchietti e i giovanotti che inneggiavano nel 1996 alla Padania libera sono dei pericolosi para-terroristi e ora rischiano - almeno quelli che arriveranno vivi alla sentenza - fino a dieci anni di carcere. Il capo di questa cellula eversiva sarebbe stato, secondo gli acuti magistrati, l'uomo più mite del mondo, quel Marco Formentini già sindaco di Milano. Lui, così come Bossi, Maroni e altri ancora, l'hanno sfangata solo perché coperti da immunità parlamentare per ciò che pensano e dicono. Il loro esercito di camicie verdi andrà invece alla sbarra, perché in questo Paese non c'è più il limite al peggio né al senso del ridicolo.

Fino a che ai magistrati sarà permesso di bollare impunemente come eversivo un partito amato dalla gente (cosa che fa il paio con la vergognosa sentenza contro Berlusconi), stiamo certi che non ci potrà essere riforma o nuovo presidente della Repubblica che possa rimettere l'Italia in carreggiata. Le parole dei leghisti, neppure quelle dei più scalmanati, non hanno mai rischiato di fare male ad alcuno. La libertà di espressione e di manifestazione è sacra e non può essere affidata ai codici o alla scelleratezza di chi è chiamato ad applicarli.

Una opinione non è mai reato, mettere bombe nei cantieri e incendiare le linee ferroviarie è invece reato grave. Ci aspettiamo che il premier Renzi, così veloce a scagionare dall'accusa di terrorismo quei bravi ragazzi che vogliono fare deragliare il Frecciarossa, spenda una parola di solidarietà per i reduci in camicia verde.

E vari, una volta per tutte, una riforma della giustizia che impedisca alla farsa di diventare tragedia per decine di persone e per le loro famiglie.

 

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