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La formula Bologna fa paura Offensiva contro l'alleanza

"Repubblica" lancia Della Valle, ma Salvini: "Cav generoso. Noi meglio di Renzi". Berlusconi: da quel palco un segnale forte

La formula Bologna fa paura Offensiva contro l'alleanza

La grande paura. Una fotografia, a volte, vale più di mille parole. E Silvio Berlusconi è convinto che l’immagine dei tre leader riuniti insieme sul palco di Bologna rappresenti il miglior viatico in termini di comunicazione per la ricostruzione del centrodestra. Un «segnale forte», il timbro apposto su una «scelta di campo», l’inizio di un processo che ora va alimentato con la coerenza e la scelta di candidati di coalizione per le grandi città.

Quella fotografia evidentemente ha colpito nel segno. Perché non sono certo passati inosservati gli attacchi congiunti arrivati dalla maggioranza, con Matteo Renzi in prima fila a puntare il dito e a evocare improbabili spettri estremisti, seguito a ruota da Ncd e Udc. Così come puntuale è arrivato l'affondo di Repubblica che ha pubblicato una doppia pagina sui malumori di Forza Italia post-manifestazione e messo in circolo indiscrezioni su una presunta fronda interna con alcuni dirigenti «anti-salviniani» tentati da una confluenza nel nascente movimento di Diego Della Valle. Un retroscena che il sito Huffington Post - la cui versione italiana viene realizzata in joint-venture con il Gruppo l'Espresso - ha accreditato attraverso una intervista nella quale Lara Comi esprime l'auspicio di una discesa in campo di Della Valle come anti-Salvini, «in uno schema di gioco in cui lui sia l'attaccante e Berlusconi l'allenatore». Il tutto corredato da una intervista ad Alessandra Ghisleri nella quale la sondaggista spiega che «la manifestazione per ora non porta voti, ma solo a una fidelizzazione dell'esistente. Anche se ha giovato alla fiducia personale nei confronti di Berlusconi».

Questa offensiva a Palazzo Grazioli viene vissuta come la prova che a Bologna si è colto nel segno. «Per la prima volta dopo cinque anni di costante frammentazione si lancia un segnale in controtendenza, si inverte un ciclo e si offre la rappresentazione plastica di una coalizione pronta a lavorare insieme. Questa reazione è senz'altro una buona notizia per noi». Tanto più che anche Matteo Salvini scolpisce il desiderio di continuare nel solco dello spirito di Piazza Maggiore. «Berlusconi è stato generosissimo ad esserci, la piazza era una scommessa per me e per lui» dice a Porta a Porta . «Ringrazio lui e chi sta scommettendo. Mi sento pronto, ho una squadra per fare meglio di Renzi». Un primo gesto concreto potrebbe venire da un incontro del leader leghista con Alfio Marchini. Una novità sostanziale rispetto alle iniziali chiusure.

Se il clima tra alleati è decisamente migliorato, questo non vuol dire che non ci sarà concorrenza. Una volta individuati i candidati, la sfida si sposterà nelle urne. Il lavoro per rafforzare Forza Italia sta ripartendo. Ieri si è svolta la riunione di coordinamento dei dipartimenti, questa sera la cena con i coordinatori regionali. Berlusconi, inoltre, si dice «pronto a tornare in tv, a riprendere l'iniziativa e girare le regioni». Ieri poi ha compiuto un altro gesto simbolico, un segnale di chiarezza rispetto alle scelte di politica estera, incontrando l'ambasciatore d'Israele Naor Gilon con il quale ha anche discusso della possibilità di un futuro viaggio in Israele.

«L'ambasciatore» si legge in una nota «ha avuto l'opportunità di ringraziare Berlusconi per gli anni di costante e sincero supporto allo Stato d'Israele».

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